Vincenzo Nibali: il messinese volante conquista la tappa del Monte Grappa.
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Vincenzo Nibali: il messinese volante conquista la tappa del Monte Grappa.

Vincenzo Nibali: quando il ciclismo diventa poesia.

Vincenzo Nibali: il messinese volante conquista la tappa del Monte Grappa.

Vincenzo Nibali, messinese della Liquigas di Ivan Basso infiamma il Giro d’Italia del 2010 nella tappa che conduce da Ferrara ad Asolo, città che gli porta fortuna visto che l’aveva già visto trionfare nel 2002 nel campionato italiano juniores.
Dopo le prime vittorie italiane a questo Giro d’Italia ad opera di Pozzato e Belletti, nella Cesenatico del Mito Marco Pantani, dopo che all’Aquila una fuga bidone aveva stravolto la Classifica generale cucendo addosso all’australiano Porte la maglia rosa di leader, oggi è la giornata del Monte Grappa, è la giornata di Vincenzo Nibali da Messina.
Non appena la salita comincia ad avere pendenze più forti grazie al grandissimo lavoro dei gregari Liquigas Agnoli e Szmyd,  Basso e Nibali con Scarponi e il campione del mondo Evans guadagnano la testa della corsa staccando l’ex maglia rosa Vinokourov e lo spagnolo Sastre.

I 4 scollinano con Basso che passa per primo al gran premio della montagna del Monte Grappa davanti a Scarponi e NIbali, A qualche metro Evans. Quando i 4 battistrada iniziano la discesa: sta piovendo. In cima alla salita transitano Sastre e Vinokourov con 1'08". La maglia rosa Porte passa al GPM con 4'45" mentre Arroyo è già virtualmente maglia rosa.
Ed ecco che comincia il vero capolavoro di Vincenzo. Il “Falco” Savoldelli commentato la discesa del ciclista messinese ne esalta la pulizia dell’azione, nominandolo ufficialmente ed in diretta tv suo erede. Ed infatti Nibali stacca tutti in discesa in una ventina di chilometri quasi 50 secondi sui diretti inseguitori Evans, Scarponi e Basso e  stacca il kazako Vinokourov di un minuto e 35 secondi.
Qui l’ultima fase dell’impresa di Nibali gli ultimi 15 chilometri di pianura con leggero vento contrario durante i quali il ciclista messinese gestisce il vantaggio nei confronti di Evans e Scarponi che si danno cambi regolari e Basso che avendo il compagno in fuga, resta alla loro ruota.
Sul traguardo Vincenzo Nibali stacca i compagni di fuga di 23 secondi con Basso che regola Evans e Scarponi in volata.
Adesso nella classifica generale il messinese della Liquigas è staccato di 6 minuti e 51 secondi dalla nuova maglia rosa Arroyo ma precede, se escludiamo Sastre, tutti i migliori e domani c’è L’arrivo sullo Zoncolan.
Ora se è vero che lo sport è pieno di corsi e ricorsi storici e se Nibali fosse un predestinato a vincere come Pantani. Così come il “Pirata” nel 1994 a soli 24 anni vincendo a Merano e all’Aprica sconvolse le gerarchie interne della Carrera- Tassoni che all’epoca aveva come capitano Claudio Chiappucci, vuoi vedere che il buon Vincenzo non possa scalzare Ivan Basso e lanciarsi nell’olimpo del ciclismo come astro nascente?
Presto per dirlo.
Per adesso ci basta sottolineare come Vincenzo Nibali nella tappa di oggi ci abbia fatto vivere una giornata di sport davvero emozionante.

 

 
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