Il darwinismo non convince pienamente. E ricordatevi che anche Einstein e Planck..
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Il darwinismo non convince pienamente. E ricordatevi che anche Einstein e Planck..

Nuova levata di scudi contro una delle teorie più controverse dell'ultimo secolo. Darwin non è più tanto amato dagli scienziati che però..

Il darwinismo non convince pienamente. E ricordatevi che anche Einstein e Planck..

Un precedente articolo pubblicato su sulla notizia.com mi offre lo spunto per, unitamente ad un altro fatto, porre all’attenzione una diatriba vecchia che non cessa però di appassionare: la teoria di Darwin.
E’ notizia di questi giorni che l'American Freedom Alliance ha citato in giudizio il California Science Center per aver cancellato la proiezione del film Darwin's Dilemma, un film che  mette in luce alcuni punti deboli della teoria darwiniana della selezione naturale, rafforzando l'idea dell'Intelligent Design.

Questa posizione anti-evoluzionistica sarebbe alla base, secondo l'AFA, della decisione di non permettere la proiezione del film, violando così il primo emendamento sulla libertà di espressione.
Oh, bella! Per anni ci sono state, proprio negli States, delle forti resistenze ad accettare quello che viene chiamato “Il dogma evoluzionista”; resistenze per la verità, ai tempi, più a carattere religioso che scientifico. Ma è un fatto che sempre più scienziati comincino ad essere insofferenti e non completamente soddisfatti dalla teoria darwiniana.
Dal '93, l'autorevolissima Boston Review (la rivista del MIT, la più avanzata università scientifica Usa) accoglie un dibattito in cui biologi, matematici, paleontologi e biochimici attaccano “il dogma evoluzionista”, e su basi scientifiche. Le moderne tecnologie stanno minando ancora di più la teoria.
La possibilità di avere a disposizione capacità di calcolo e memoria una volta impensate offrono l’opportunità di “misurare” l’evoluzione.

 

Ai tempi di Darwin il DNA era sconosciuto ovviamente. Adesso, l'evoluzionismo sostiene che nel DNA avvengono di continuo mutazioni accidentali. Il genetista James Shapiro ricorda invece che le mutazioni del DNA, la “scrittura della vita” (un vero "programma di computer", con tutte le istruzioni per formare un essere vivente, presente sia negli esseri più “primitivi” che dei più “evoluti”), sono rarissime. Perché sempre secondo Shapiro il DNA è fornito di molti apparati di “correzione di bozze”, su vari livelli, che riconoscono e rimuovono gli errori occorrenti durante la replicazione del DNA.
Il DNA dunque si difende attivamente proprio da quelle casuali accidentalità, in cui i darwinisti identificano il motore dell'evoluzione.
Di fatto, il DNA è la struttura più stabile dell'universo.
Prendiamo come esempio l’uomo e la scimmia. Bene, la differenza in termini di percentuale di geni, percentuale quasi irrilevante è confrontabile con differenza percentuale dei geni di un cane ed una volpe. Il cane e la volpe sono differenti, certamente.
Ma sono simili, molto simili.
Ma è statisticamente impossibile che, con milioni di geni, quelli che noi uomini abbiamo di differenza con le scimmie siano solo quelli del cervello. Non è possibile.

E non è pensabile che una parte di noi sia rimasta scimmia e un’altra ha imparato come costruire astronavi.

Ed ecco un altro nervo scoperto della teoria darwiniana: le specie intermedie. Non sono mai state trovate, tanto che gli stessi darwinisti hanno dovuto prenderne atto. Non sarà che non sono mai state trovate perché non esistono.
I darwinisti hanno escogitato una scappatoia ancora più fantasiosa, la teoria dei salti: le mutazioni genetiche non avvengono per cambiamenti minimi e ripetuti, ma per cambiamenti repentini, risposte a mutate condizioni ambientali.
Un grosso impedimento allo sviluppo di nuove teorie è rappresentato dal fatto che i darwinisti hanno occupato i posti di potere della cultura. La situazione è paradossale: una teoria, forse fallace, viene considerata al livello di verità inconfutabile, chi l’accetta fa carriera nel mondo accademico e continua a sostenerla, chi la mette in dubbio viene emarginato, deriso ed escluso.
Ma continuiamo a parlare dell’uomo.
L’uomo di Neanderthal, estintosi “solo” 25 mila anni fa (già esisteva l’uomo moderno), non solo ha perso il posto di nostro “antenato”, ma anche quello di parente collaterale. Due studi recenti hanno ricavato il DNA del Neanderthal: è cosi diverso dal nostro, che le due specie non potevano unirsi ed avere prole. Era una umanità aliena. Da poco in Spagna (ad Atapuerca) è stato trovato il fossile d’un uomo di 780 mila anni, eppure completamente moderno. Così moderno che gli imbarazzati evoluzionisti hanno creato una specie apposta per lui: Homo Antecessor (“che precede gli altri”).
Su qualcosa però gli scienziati concordano.
La teoria di Darwin funziona meglio se applicata al mondo animale e vegetale. E’ con l’uomo che cominciano i problemi.
E vogliamo considerare il fattore tempo.
Il cane è al fianco dell’uomo dalla notte dei tempi. Che evoluzione ha avuto? Se ammettiamo l’evoluzione dell’uomo non possiamo paragonarla, per tempi e qualità, a quella di piante e animali. Alcuni sostengono che sino all’ultimo Charles Darwin ebbe dei dubbi proprio riguardo l’uomo mentre scriveva le origini.
Forse anche lui aveva dei dubbi, ai grandi uomini succede.
Anche Euclide ebbe dei dubbi sul suo quinto postulato. Dubbi che hanno poi, secoli dopo, dato origine alla geometria non-euclidea.
Euclide fu il primo matematico non Euclideo. Forse Darwin fu anche il primo anti-darwinista.
Non sono acriticamente contro la teoria di Darwin, ma non la bevo acriticamente.
E la religione non c’entra proprio niente, anzi.
Forse sarà possibile coniugare Intelligent Design e Evoluzione.
Forse siamo alle soglie di una vera ed epocale svolta scientifica.
Forse siamo come sul finire dell’ottocento, quando Mach e compagnia bella andavano sostenendo che la Fisica non aveva più nulla di concettuale da offrire, era solo questione di migliorare le approssimazioni.

Erano gli anni nei quali si stavano formando Albert Einstein e Max Planck che con la relatività e la teoria dei quanti diedero inizio alla fantastica stagione della fisica d’inizio XX secolo.

Vi terremo informati su altre anomalie..

                                             Massimo Bencivenga  

 
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