David Cameron nuovo premier inglese, a meno che Gordon Brown, Nick Clegg e la Regina non..
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David Cameron nuovo premier inglese, a meno che Gordon Brown, Nick Clegg e la Regina non..

Il 6 Maggio gli inglesi saranno chiamati ad elezioni molto delicate, sulle elezioni aleggia un contratto e lo spettro dell'impasse parlamentare

David Cameron nuovo premier inglese, a meno che Gordon Brown, Nick Clegg e la Regina non..

Gordon Brown potrebbe ricevere dalla regina il mandato per provare a mettere su un Governo di Minoranza. Proprio così, un Governo di Minoranza. Il 6 Maggio si terranno in Gran Bretagna le elezioni politiche e, per la prima volta, ci si potrebbe ritrovare con un “parlamento impiccato”, una situazione thrilling non diversa, con gli ovvi distinguo che vanno considerati a partire dalle diverse normative elettive, da quella che si ebbe nel 2005 in Germania, nel 2006 in Italia e nel 2009 in Israele. Una situazione di stallo che portò la Germania alla Grosse Koalition, in Italia al risicatissimo Governo Prodi, in Israele alla premiership di Bibi Netanyahu pur avendo preso meno seggi rispetto a Kadima di Tzipi Livni.

La vittoria, annunciata da almeno un anno e mezzo fa, del conservatore David Cameron non sembra più così annunciata, ma non perché il Labour del tetro Gordon Brown abbia recuperato. Il problema è rappresentato dal terzo incomodo, la vera sorpresa di questa campagna elettorale, ossia dal leader dei Lib-Dem Nick Clegg (foto).

E’ Nick Clegg che sta scompaginando i piani di David Cameron. Nick Clegg è apparso nei "comizi a tre" molto spigliato e franco, si è giocato bene la carta del nuovo ed è quello che ha “spostato più percentuali” rispetto ad un anno fa. Il Labour perderà, e si è già aperta la lotta alla successione di Gordon Brown; l’arma in più di Gordon Brown, la competenza in Economia quando era ministro con Tony Blair si è rivelata la corda della sua impiccagione politica. Verrebbe da dire, parafrasando il primo Bill Clinton “It's economy, stupid”, e già questo basterebbe per stroncare moralmente un intellettuale del calibro di Gordon Brown. 

 

David Cameron può vantare ascendenze con la famiglia reale, studi ad Eton e Oxford, lavoro alla Carlton Communications; per queste elezioni si è affidato anima e corpo alle cure di uno dei suoi migliori amici: Steve Hilton. Steve Hilton è lo stratega del partito, geniale marketeer, ex pubblicitario della Saatchi & Saatchi, Hilton è il manager miliardario della porta accanto, quello che fa la spesa al supermercato popolare, ma è laureato a Oxford, e viene visto come l’Alistar Campbell dei Conservatori.

Sono sue le campagne anti-Brown come i funambolismi verbali e ideologici quali “Conservatorismo progressista”, “Conservatorismo Verde”, “Conservatorismo Soft”, “Crunchy Conservatives”, tutti a indicare che, in un partito eternamente nostalgico di Margareth Tatcher, la “Terza Via” non è più solo proprietà intellettuale dei Labour.

Un anno fa tutti erano certi di chi sarebbe stato il nuovo inquilino di Downing Street, adesso non più. I confronti a tre hanno premiato Nick Clegg. Le ultimissime indiscrezioni danno comunque vincente David Cameron, ma il sistema britannico potrebbe portare ad un impasse nei seggi. Qualora si arrivasse ad una eventualità del genere ecco che diventerebbe più plausibile un’alleanza tra i laburisti di Brown e i liberaldemocratici di Clegg che non un’asse Clegg-Cameron.

La Regina potrebbe dare il mandato di fare il governo ad un partito uscito sconfitto.

La stoccata finale di David Cameron è stata un deja vu: un contratto con gli elettori.
Questo del contratto con gli elettori deve essere una fissa dei pubblicitari. “Un contratto tra te e il partito conservatore”, sedici punti cruciali in tutto e “Se il contratto non sarà rispettato, cacciateci tra cinque anni”. Noi di Sullanotizia ci vogliamo sbilanciare.

Vincerà e governerà David Cameron.

Massimo Bencivenga 

 
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