Non sappiamo ancora se e quando si voterà in Italia, potrebbe essere (perché no?) anche nel prossimo novembre, in contemporanea con le elezioni Usa.
Di sicuro però ad Aprile ci saranno le elezioni presidenziali in Francia. I due campioni che si contenderanno l’Eliseo saranno Nicholas Sarkozy, il presidente uscente, e il leader dei socialisti François Hollande, marito della Ségolène Royal che fu la persona che lo stesso Sarko sconfisse nel Maggio del 2007.
Di sicuro, il piccolo Napoleone, sto parlando di Nicholas Sarkozy, si aspettava di arrivare a questa nuova sfida con qualche credito in più.
Il presidente iperattivo, duro e macho (cosa pensate anche da quelle parti si ritengono dei grandi tomber de femme?) si è trovato, come tutti del resto, a dover gestire una crisi profonda, trasversale e, per certi versi, strutturale. Ormai, grazie anche a Dan Brown, sappiamo che l’origine nefasta del Venerdì 13 risale al tempo della bolla contro i templari. Venerdì 13 Ottobre 1307. Un altro venerdì 13 è stato nefasto per la Francia e rischia di esserlo per Sarko.
Venerdì 13 Gennaio, la solita agenzia, Standard and Poor’s, ha tolto alla patria di De Gaulle la tripla A, che aveva dal 1975. Hollande ha colto la palla al balzo dicendo che ad essere declassata non è stata la Francia bensì una politica, una strategia, un presidente.
Di sicuro a Sarkozy non gioveranno i tanti scandalucci che hanno minato questo suo primo mandato, non ultima la questione del figlio.
Ricorderete che Nicholas Sarkozy cercò di piazzare Jean Sarkozy alla presidenza dell’Epad (Etablissement public de La Defense), l’ente che amministra il distretto finanziario de La Defense. La critica montò ed il figlio decise di fare marcia indietro. Il gesto però rimane; specialmente in una nazione che ha una scuola apposta la famosa ENA (École nationale d’administration) per formare i civil servant, i grand commis della politica e dell’amministrazione della cosa pubblica.
La scuola da cui sono usciti Hollande e la moglie.
La cosa buffo, perlomeno per certi versi, è che entrambi i candidati hanno effettuato un chiaro richiamo al politico scomparso conosciuto in Francia come la Sfinge: François Mitterand, l’unico, per ora, inquilino socialista della V Repubblica.
Holland ha scelto come slogan “Il cambiamento è ora”, nel 1981 Mitterand, alleandosi con la sinistra più estrema, fu eletto sull’onda del motto “Cambiare la vita”.
Passi per Holland, ma Sarkozy cosa c’entra con François Mitterand? François Mitterand era un mago della politica, un equilibrista dotato di una sagacia tattica che è passata alla leggenda.
Sotto sotto, il prode Sarkozy vorrebbe fare, con la destra di Le Pen, quello che La Sfinge fece con la sinistra, promise molto per avere l’appoggio, ma fece poco.
E questo che ha in mente in marito di Carla Bruni? Al centro c’è un altro François, il solito François Bayrou, che ad ogni consultazione sogna, come Pierferdy casini, di essere decisivo.
Questa volta, stante il grande equilibrio potrebbe esserlo davvero.
Massimo Bencivenga
|
