Il Noi possiamo fidarci di lui di Michelle Obama ri-lancia il marito nelle elezioni
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Il Noi possiamo fidarci di lui di Michelle Obama ri-lancia il marito nelle elezioni

La corsa alla Casa Bianca è ancora molto aperta, ma Michelle Obama ha stracciato con il NOI il VOI pronunciato da Ann Romney.

Il Noi possiamo fidarci di lui di Michelle Obama ri-lancia il marito nelle elezioni

 

Come ormai saprete, a inizio Novembre ci saranno le elezioni che andranno a designare il nuovo presidente degli Stati Uniti. Ci sarà il 45esimo Presidente o verrà confermato Obama, cioè il già 44esimo President of the United States. E pensare che noi italiani siamo solo a quota 11; 10 se consideriamo Enrico De Nicola come Presidente Eletto dalla Assemblea Costituente.

Da Gennaio stiamo monitorando i sondaggi per la Casa Bianca, e mai come ad Agosto Romney è stato vicino a Obama, arrivando in pratica a un testa a testa. La parte Repubblicana sta attaccando Obama sull’affaire Osama Bin Laden.

E’ stato freddato come un cane? Si poteva catturarlo vivo? E’ stato fatto tutto il possibile? Era in condizioni di offendere? E così via, perché l’idea di fondo è che l’America non manda (o non dovrebbe) sicari in giro per il mondo a eliminare nemici, a maggior ragione quando il Potere esecutivo è nelle mani di una persona che è stata altresì insignita del Nobel per la Pace.
Un modo per screditare insomma l’unico risultato rilevante, forse, in politica estera conseguita da Barack Obama.

 

I Democrats hanno reagito sollevando nuovi dubbi sull’11 Settembre, quando a comandare, of course, erano i repubblicani e George W. Bush.

Non so il peso che avevano le prime first lady, tipo la moglie di un George Washington o di un Thomas Jefferson, ma da un po’ di tempo a questa parte c’è una certa attenzione anche alle First Lady, basti pensare, ne cito una su tutte, Hillary, la moglie di Bill Clinton. A proposito di Jefferson, en passant voglio ricordare che a giorni uscirà un libro, Il sigillo dei traditori, scritto da Steve Berry, incentrato sul Presidente di Monticello appassionato di scienze naturali e di codici.
Molta attesa, dicevo, era per le parole delle mogli. E devo dire che Michelle Obama, in questo ha stracciato la rivale. Lo ha ammesso anche lo spin doctor principale dei repubblicani, alias il guru Karl Rove.

Michelle Obama si è più d’una volta rivelato un atout in più per Barack Obama, con parole ben pesate e che hanno fatto il giro del mondo.
Ricordate quando, davanti ai militari, mise la mano sulla spalla del marito dicendo “ecco l’uomo che vi ha riportato a casa”?

Ebbene l’altra sera, l’avvocato di Chicago moglie di Barack Obama, ha rilanciato le quotazioni del marito. Unanimi gli applausi. “Ben fatto", ha scritto Mother Jones, una rivista liberal. “Un trionfo”, è stato invece il commento di Howard Kurtz, critico mediatico del Washington Post. Incantato è stato invece il commentatore di CNN Chuck Todd, che si lanciato in un entusiastico ha emozionato i democratici come “nessun oratore era stato capace di fare a Tampa tra i repubblicani”.

La concorrenza è d’accordo. John Podhoretz ha parlato di “successo completo”. Jonah Goldberg della rivista filo-repubblicana National Review ha dichiarato che “è stato un discorso eccellente. E’ stata più a suo agio e capace d'una più convincente passione di Ann Romney. Ha difeso Obama come uomo e ha difeso le sue politiche”. Paul Mirengoff, di Power Line, non ha potuto esimersi dal dire “odio ammetterlo, ma Michelle Obama ha fatto molto bene”.
Un passaggio va sottolineato, una sottile differenza tra quello che ha detto Ann Romney e quello che ha detto Michelle Obama.

Ann Romney ha detto che “voi, potete fidarvi di Mitt”.

Michelle Obama invece “Barack Obama è un uomo di cui noi possiamo fidarci”.

Quasi le stesse parole. Ma significati profondamente diversi.
Quattro anni fa un altro noi fece da colonna sonora a Obama, Yes we can.

Massimo Bencivenga

 

 
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