 Cuperlo chi? E’ questo che si chiedono in tanti, en attendant non Godot, ma le primarie del Partito Democratico. Chi è questo Cuperlo? Per la verità non è che Pittella sia molto conosciuto, ma questo Cuperlo è, perlomeno dovrebbe essere, l’uomo di D’Alema, uno che un certo peso nel Pd ce l’ha o no? E poi c’è Civati, il più conosciuto dei tre, ma non così se della partita sarà anche Renzi. Ma torniamo a Cuperlo.
Per quanto poco noto ha una sua biografia politica che lo vede ultimo segretario nazionale della FGCI, che non è la federazione di calcio, ma i giovani comunisti. Fu lui a mettere d’accordo e a sintetizzare le varie correnti; la corrente pugliese di Nichi Vendola e Franco Giordano con quella romana di Nicola Zingaretti; quella milanese di Alex Iriondo con quella emiliana di Paolo Amabile e Paolo Fedeli.
E’ già da ciò si potrebbe capire che trattasi di uomo di mediazione più che di combattimento, non che questa, la diplomazia, sia un difetto in politica.
Fu lui a chiudere, letteralmente, la FGCI nel 1990, staccando la targa da via dell’Ara Coeli e regalandola a D’Alema per i suoi 60 anni. già, perché Cuperlo passa per essere il ghost writer di D’Alema, anche se Massimo è capace eccome di parlare a braccio e concetti propri.
Nella metà dei ruggenti ’90 si ascrivono a lui, a questo silenzioso triestino l’ideazione dello slogan che campeggiava all’Eur: “Il futuro entra in noi molto prima che accada”, citazione del poeta boemo Rainer Maria Rilke, nonché l’idea di usare “La Canzone Popolare” di Ivano Fossati come inno dell’Ulivo, che vinse con Romano Prodi. Chissà chi ha avuto invece l’idea di Il cielo è sempre più blu per il Prodi del 2006.
Mi sa che a scegliere la canzone di Gaetano fu sempre lui, Gianni Cuperlo, che dopo essersi occupato di comunicazione nel secondo governo D’Alema, lavorando con Mauro Masi al Dipartimento Economia e Informazione della Presidenza del Consiglio, e dopo la caduta del Governo a valle delle amministrative 2005, ritornò a lavorare nel e per il partito diretto all’epoca da Fassino. Il suo incarico era di responsabile della comunicazione.
Dopo questa rapida e inesautiva analisi, vien da pensare a un uomo poco conosciuto nel Paese, ma noto eccome all’interno del partito, in particolare nell’area sinistra del Pd, messa un po’ in disparte adesso dai dioscuri dem Renzi e Letta. L’area ex Ds si gioca tanto con Cuperlo, ma potrebbe anche farcela e il triestino sarebbe a capo del partito non certo e non automaticamente il frontman per la corsa a palazzo Chigi.
Staremo a vedere.
Massimo Bencivenga |
