Siamo sull’orlo di una nuova Tangentopoli? Probabilmente sì, i prodomi ci sono tutti. Ricordo che nel Focus dell’Aprile 1997 ci fu una intervista al professor Sergio Rinaldi, professore di Teoria dei Sistemi, il quale aveva elaborato un sistema che individuava nell’intorno degli anni ’90 l’esplosione della corruzione. Il risultato scaturiva dall’interazione di alcuni parametri quali: il credito dei politici nelle persone, la pressione della giustizia e l’accumulo di fondi. Ricordo anche che il modello prevedeva una recrudescenza del fenomeno, ossia una nuova tangentopoli, intorno al 2050.
Secondo me la flessibilità umana è molto più rapida dell’inerzia dei numeri e a quella data non ci si avvicinerà, dal momento che invece prevedo il fenomeno della nuova tangentopoli nel 2014 e non nel 2050. Lo faccio non facendo ricorso a complesse equazioni ma basandomi sull’intuito. Una volta anche Roberto Vacca, uno dei più stimati futurologi italiani, ebbe a dire che lui ipotizzò la caduta del muro di Berlino non per via matematica ma per intuizione dal momento che non vide una decisa repressione per Solidarnosc.
Una ondata di inchieste sta squassando lo stivale, da Milano a Napoli passando per l’Emilia e la Puglia. Gli investigatori ed i PM sono al lavoro. E nessun partito è al sicuro, basti vedere quello che è capitato alla Lega che pure si è sempre professata come partito di lotta e diverso dagli altri, che a loro dire erano, forse lo pensano ancora, una masnada di ladroni.
No, nessun partito, credo, in queste condizioni può fare il virtuoso e dire noi siamo diversi dagli altri. In ciò le cose sono un po’ diverse da quelle accadute esattamente 20 anni fa, laddove invece a pagare furono soprattutto alcuni partiti mentre altri, a torto o a ragione, vennero sfiorati appena o nulla dalle inchieste.
Da quel ciclone nacque quella che viene chiamaat la Seconda Repubblica, quasi un ventennio che ha visto sulla scena nuovi protagonisti. Qualora si dovesse paventare una Nuova Tangentopoli, cosa succederà? E’ una domanda cui è difficile rispondere. Perché?
Perché nei mesi tumultuosi del 1992 e 1993 non un solo specialista della politica indicò un uomo di nome Silvio Berlusconi, che pure è stato il protagonista principe di questa Seconda Repubblica.
Massimo Bencivenga
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