Il Governo Letta è in ritiro in una Abbazia. Per pregare? No, per fare spogliatoio. Un termine calcistico per un tipo di metafora, lo sport come vita e governo, molto amata da Berlusconi. Basta ricordare la famosa “scelta di campo”. D’Alema, appassionato di vela, difficilmente potrebbe fare dei simili accostamenti. Chi cavolo ne capisce di vela, orzate e strambate. E l’orzata non è una bevanda. Ma torniamo al Governo Letta. Trovandosi in una Abbazia una preghiera non sarebbe affatto sgradita, non con i sondaggi che indicano un Pd al 28% e il Pdl al 37%. Con M5S al 21%. I soliti rumors parlano di un Letta abbastanza contrariato dalla presenza di alcuni ministri alla manifestazione di Brescia. Alfano e Lupi, sempre a sentire i soliti ben informati, avrebbero ribattuto colpo su colpo. Insomma l’esordio non sembra essere dei migliori. Letta avrebbe altresì chiesto ai ministri di lavorare e non fare proclami di qualcosa che poi sarà disatteso.
L’attenzione del premier è sul fare e non dire. Letta ha un compito difficile, che somiglia come composizione politica a quello di Monti, solo che difficilmente troverà 5-6 mesi come quelli che ha avuto Monti, e come gazzarra politica al Prodi II, quello delle tante anime del centrosinistra. Un compito arduo, che rischia di bruciare lui e il partito. Già, perché da questo do ut des con il Pdl s’è ben capito il do del Pd, stop (per adesso a IMU), nessuna novità su corruzione e altro, ma non s’è ben capito il ut des.
E probabilmente non l’hanno capito neanche la base del partito, che è in cerca di qualche contenitore che li rappresenti meglio. Perché la base del Pd è ben diversa da quella del Pdl, non segue il Capo qualunque cosa faccia, no, il centrosinistra s’interroga, pone domande e vorrebbe delle risposte.
Berlusconi in una prossima tenzone elettorale addosserà a Letta le cose negative, perché difficilmente troverà i soldi per fare quello che ha promesso all’insediamento. Berlusconi e i suoi diranno che il Pd ha avuto più cadreghe (ministri) di tutti. Anche se nessuno o quasi di quelli più importanti e strategici come: Interni, Esteri, Difesa, Giustizia, Economia.
Potrà anche, Berlusconi, dire che nessuno dei suoi è indagato o imputato. Cosa che non potrà dire il Pd, che ha un paio dei suoi sotto processo.
Insomma, si sta facendo di tutto per il ritorno sulla tolda di comando di Berlusconi. Resta solo da capire se, nel mentre, si riuscirà o meno a fare una legge elettorale in grado garantire governabilità senza ledere troppo la rappresentatività.
Massimo Bencivenga
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