Parte oggi da Verona la sfida di Matteo Renzi a Pierluigi Bersani per le primarie Pd, a cui si è aggiunta anche la candidatura di Laura Puppato, ex sindaco di Montebelluno e capogruppo Pd in Veneto. Una che piace a tanti, a molti, anche a Beppe Grillo, ma che in questa corsa parte svantaggiata, a voler usare un eufemismo.
Dopo aver visto che Bersani ha dalla sua gran parte dell’apparatick degli ex diessini e diellini, andiamo un po’ a vedere su chi può contare, almeno in teoria, Renzi e sugli uomini che fanno parte del suo staff, dire del suo cerchio magico mi sembrava un po’ troppo, e poi una cosa è il Po’ e ben altro l’Arno.
Intorno a Matteo Renzi c’è, a capo della macchina organizzativa delle primarie, l’ex sindaco di Piacenza Roberto Reggi, che prende il posto di Giorgio Gori, ex direttore di Canale 5 e marito di Cristina Parodi. Non si tratta affatto di epurazione, Gori infatti rimane all’interno dello staff con l’incarico di responsabile della comunicazione.
Diversi amministratori emiliani sembrano essere convinti dell’offerta Renziana, un po’ strano tutta questa euforia nella regione di Bersani. In sintonia con il sindaco di Firenze parrebbe esserci anche Graziano Del Rio, un nome che si sente sui giornali con una certa insistenza dal momento che lo stesso è altresì il presidente dell'Anci, l’associazione nazionale dei comuni, con cui spesso si interfacciano i governi.
Qualche altro sindaco, tipo quello di Novara e di Savona, si sarebbe già schierato a fianco di Renzi, ma siamo sui forse e nelle prime fasi le cose sono solitamente più “liquide”. Si aspetta di capire, di vedere chi può vincere e così via.
Inutile sottolineare che le primarie Pd sono attenzionate da tutto l’arco parlamentare, vuoi perché si tratta dell’attuale primo partito nei sondaggi, vuoi perché a valle del risultato cominceranno, a seconda di chi vince, gli abboccamenti e i corteggiamenti.
Ma le primarie verranno seguite con attenzione anche per altri motivi. Un buon motivo è sicuramente rappresentato dal fattore anagrafico, perché, qualora dovesse vincere Matteo Renzi, le orecchie dei vegliardi di ogni partito comincerebbero a fischiare eccome.
Massimo Bencivenga
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