In Puglia vince Vendola e perde D'Alema. Caro Massimo, scendi dallo Yacht!
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In Puglia vince Vendola e perde D'Alema. Caro Massimo, scendi dallo Yacht!

La sconfitta di D’Alema non è una nuova tegola, dopo l’affair Delbono, sul Pd; ma forse alcuni notabili dovranno imparare che i voti più che scendere dall’alto vanno presi dal basso, dal popolo. E’ populismo questo? No, è democrazia e libertà di voto.

In Puglia vince Vendola e perde D'Alema. Caro Massimo, scendi dallo Yacht!

La Puglia come laboratorio politico? Può darsi. I politologi, quelli per intenderci che vanno in tv a spiegare le loro previsioni e le loro motivazioni e che, ovviamente, sono quasi sempre in disaccordo tra loro, su un punto sembrano convergere: l’attenzione alla Sicilia. La Sicilia ha spesso anticipato eventi politici nazionali. E’ rimasto impresso nella mente di tutti, a mo’ di case history, il cappotto del centrodestra alle elezioni del 2001. E adesso cosa succede in Sicilia? C’è una maggioranza “alternativa” a voler usare un eufemismo. Ma torniamo un po’ indietro al 2005 e saliamo lungo lo stivale dell’Italia per arrivare nella Puglia. Qui, si diede inizio, appunto nel 2005, alle primarie all’italiana per decidere il candidato della coalizione. Qui, vinse a sorpresa Nichi Vendola sul giovane cattedratico Francesco Boccia.

La vittoria del Nichi fu di misura (intorno al 51%). Qui domenica scorsa è andato in scena per qualcuno un dramma. Domenica 24 Gennaio 2010 ci sono state altre primarie per le elezioni regionali del 2010, e siccome al Sud le cose cambiano lentamente, ecco ancora di fronte Nichi Vendola e Francesco Boccia. Le cose sono andate in maniera diversa. Questa volta Nichi Vendola, comunista, era, agli occhi dell’ex comunista Massimo D’Alema, il mostro da abbattere. Durante la presidenza Vendola la Puglia è stata investita da una serie di scandali: economici, politici, sessuali.
A bassa voce, ma mica tanto, girava la battutina che, se la Campania è “Gomorra”, la Puglia è “Sodoma”. Gran parte degli scandali ruotavano intorno ai capobastone del Pd imposti proprio da quel Massimo D’Alema che ritiene la Puglia una sua personale enclave, la prelatura personale del cardinale del centrosinistra. Alberto Tedesco, assessore alla Sanità costretto alle dimissioni da Vendola, ed ora per premio senatore della Repubblica, era ed è un fedelissimo di Massimo D’Alema. Giampiero Tarantini, l’uomo delle escort a Silvio Berlusconi, aveva rapporti con molti esponenti del Pd. Nonostante gran parte degli impeachment baresi fossero opera dei suoi uomini, baffino aveva deciso per la testa del Governatore uscente.
Nello scorso week-end è stato avvistato Massimo D’Alema battere palmo a palmo la Puglia insieme ai suoi boiardi con il precipuo e finale compito di cancellare “l’anomalia Vendola”.
Anche perché, via Vendola, l’Udc di Pierferdinando Casini sarebbe stato ben disposto ad un matrimonio con il Pd di Massimo D’Alema.

Quindi il problema era Nichi Vendola.
Sbagliato, il problema sono i soldoni. Quali? Quelli che sono mancati, a seguito della mancata privatizzazione dell’acqua voluta da Nichi Vendola, al Gruppo Caltagirone.

 

Il cattolico e strenuo difensore della famiglia Pierferdinando Casini è sposato in seconde nozze con Azzurra Caltagirone, figlia dell’ingegner Francesco Gaetano Caltagirone a capo del Gruppo Caltagirone.
L’ex comunista Massimo D’Alema si è speso tanto contro un comunista che ha contrastato la più iniqua delle privatizzazioni. Massimo D’Alema testa di ponte, per non dire altro, delle multinazionali? Voi che ne dite?

Tutto lo stato maggiore del Pd ha premuto per questo matrimonio. Anche Enrico Letta, solitamente pacato, è incappato in una gaffe quando ha detto, via Youdem, agli esponenti del Pd milanese di essere in Puglia per tirare la volata al suo uomo, già perché Boccia è più suo che di D’Alema, mentre in realtà era a Roma. Avvistato anche il bieco Nicola Latorre, l’uomo dei pizzini in soccorso a Italo Bocchino, fare su e giù per il tavoliere.
Tutto inutile.

Nichi Vendola si è imposto, nonostante questo fuoco di sbarramento, con il 73% dei voti. Un 73% stampato in faccia a baffino d’acciaio Massimo D’Alema, il quale, impietrito, ha farfugliato frasi di circostanza, ma qualcosa l’ha detto: “Non abbiamo capito che c’era un distacco tra la nostra proposta e i cittadini pugliesi”. Ma va? Non ce ne eravamo accorti. Del distacco della politica dico...

Moltissimi giovani tra i sostenitori di Nichi Vendola, quei giovani con i quali alcuni personaggi non riescono ad interagire. La sconfitta di D’Alema non è una nuova tegola, dopo l’affair Delbono, sul Pd; ma forse alcuni notabili dovranno imparare che i voti più che scendere dall’alto vanno presi dal basso, dal popolo. E’ populismo questo? No, è democrazia e libertà di voto. 

Sentiamo l'opinione di Umberto Eco: “Che figura da cioccolatai hanno fatto a Bari questi dirigenti del Pd. Non era difficile prevedere la vittoria di Vendola, no?”, dice il semiologo. “D'Alema non ne ha indovinata una da quarant’anni - afferma Eco -, si presenta come il più esperto di tutti, in realtà le ha sempre sbagliate tutte”. Eco rincara la dose: “E’ convinto di essere uno stratega, in realtà ha distrutto tutto quello che ha toccato”.

Una volta una psicologa analizzò Berlusconi, Prodi e D’Alema attraverso i loro hobby: il calcio, il ciclismo e la vela, e di come gli stessi rivelassero molto del loro modo di rapportarsi con gli altri. Secondo voi cosa disse di Massimo D’Alema, di quel suo hobby elitario, esclusivo, solitario e per certi versi arrogante?

Massimo, scendi dallo Yacht!

Massimo Bencivenga

 
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