Ginecologi sotto attacco!! Il filtro informativo ha deciso che adesso tocca a loro, dopo..
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Ginecologi sotto attacco!! Il filtro informativo ha deciso che adesso tocca a loro, dopo..

L'informazione estiva del 2009 ha messo nel mirino i ginecologi, non diversamente da come mise nel mirino i pit bull o i rumeni stupratori

Ginecologi sotto attacco!! Il filtro informativo ha deciso che adesso tocca a loro, dopo..

L’informazione sempre più spesso si nutre di filoni. A cosa mi riferisco?
Al fatto che adesso, improvvisamente (?), i ginecologi in Italia ne combinano di tutti i colori.
Il caso di Policoro si va ad aggiungere alla lite tra ginecologi a Messina per arrivare al caso di Padova, con l’ambulanza negata ad una ragazza 27enne incinta che ha poi in seguito perso il bambino ed è tuttora lei stessa ancora in coma farmacologico.
Casi che hanno addolorato gli italiani, con il ministro Ferruccio Fazio a rispondere, con molta pazienza, alla domanda, riguardante in caso di Messina: “Come possiamo evitare ciò?”.

 Il ministro avrebbe dovuto rispondere all’improvvida giornalista che non è possibile evitare l’eventuali che due medici arrivino alle mani, questa episodica non è contemplata nella scienza in quanto afferisce alle miserie umane.
Per la verità questa estate, accanto al filone della ginecologia da ricovero in manicomio, c’è stato un piccolo sottofilone relativo alle intolleranze ed alle allergie, come il tragico caso di Davide, il ragazzo celiaco morto per un gelato a San Giovanni Rotondo, o come il grosso spavento per l’ex olimpionico Aldo Montano, ex anche di Manuela Arcuri ed attuale compagno di Antonella Mosetti, anche lui allergico.
Il messaggio che voglio far passare e che purtroppo queste cose (persone allergiche che muoiono, mamme che perdono figli o figli appena nati che perdono le mamme) succedono quotidianamente, in tutta Italia, insieme ad altri situazioni criminali o ugualmente deprecabili.
Ma per ragioni di opportunità politica o di scoop, per lobotizzare o cavalcare la notizia, questi episodi a volte vengono sottolineati mentre in altri momenti bellamente ignorati.

Ma secondo voi non muore più nessuno sul lavoro?

 

 

Nessun albanese/rumeno/russo/nigeriano/marocchino stupra più una donna italiana?

Nessun cane aggredisce più le persone o i bambini?

Nessun vicino uccide più per l’accesso ad un garage o per qualche centimetro di fosso?

Secondo voi nessuna turista straniera, giovane o non, è stata borseggiata o violentata questa estate (uno dei temi hot della scorsa estate)?

Eppure queste notizie sono di volta in volta relegate alle cronache locali per far posto ai filoni.
Nel 2009 si battè molto, al fine di ridurle, sulle morti bianche; ci fu un periodo nel quale i Tg s’aprivano con il bollettino giornaliero delle “morti bianche”.
I dati statistici del 2008 fornivano un miglioramento percentuale (una frazione di unità niente di che) delle morti bianche rispetto al dato 2005.
Eppure se ne parlò molto solo nel 2009.

Il tema delle morti bianche potrebbe ridiventare d’attualità con i 3 operai morti a Capua per le esalazioni di una cisterna.

Ma nel frattempo grosso modo si è continuati con la media di 3 morti al giorno. E il trend potrebbe aumentare in quanto il governo ha tagliato ulteriormente i fondi agli ispettorati del lavoro.

Tutte queste notizie sono importanti, ma andrebbe fatta sentire ai fruitori dell’informazione, insieme all’ordine del giorno del Pdl recitato a pappagallo da Daniele Capezzone, anche la voce dei precari della scuola, la voce degli incatenati davanti ai provveditorati, la voce degli operai in cassa integrazione, non tanto per amplificare la loro protesta, ma per far capire agli italiani che “ci sono anche loro” e non solo il gossip del fanfarone George Leonard o del coattone Costa.

E senza dimenticare che le donne continuano a essere stuprate, gli uomini si uccidono per motivi futili, le persone allergiche muoiono e i cani aggrediscono vecchi e bambini. Ciò ovviamente non assolve la malasanità, ma questi sono i fatti.

Queste cose accadono. Sempre.

E’ il filtro informativo, politico o d’opportunità, che fa la differenza.

Massimo Bencivenga

 
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