Saviano a sentire Berlusconi diffama l'Italia nel mondo, lui invece con le sue leggi...
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Saviano a sentire Berlusconi diffama l'Italia nel mondo, lui invece con le sue leggi...

Il Premier sventola i risultati nella lotta alla mlavita, ma se la prende con Saviano che ne è il cantore. E intanto a Casal di Principe...

Saviano a sentire Berlusconi diffama l'Italia nel mondo, lui invece con le sue leggi...

Siamo alle solite con il nostro premier Silvio Berlusconi. L’ultima querelle è con lo scrittore Roberto Saviano sulla mafia. Roberto Saviano è stato accusato di far propaganda alla mafia e di ledere in tal modo l’immagine dell’Italia nel mondo, qualcosa del tipo che, grazie al suo “supporto promozionale alle cosche“ , per effetto del suo libro Gomorra, tra l’altro pubblicato da Mondadori e, ipso facto, dal quale lo stesso Berlusconi ha ricavato dei bei soldini con le vendite, la mafia italia pur essendo la sesta al mondo è diventata la più famosa al mondo.
Come a dire che il tumore è causato dal dottore che lo scopre.

Tutto questo proprio nel momento nel quale in Campania viene fuori lo scandalo dei Regi Lagni, laddove, proprio dalle parti della Casal di Principe del suo fidato coordinatore e sottosegretario Nicola Cosentino, sono state rinvenute, nella rete idrica opera dei Borboni, decine e decine di carcasse di bufale, camion semisommersi con chissà che carico tossico, liquami e tonnellate di rifiuti tossici, un danno ambientale senza precedenti, per tacere del fatto che le acque della rete, impregnate e contaminate da tutto ciò, finiscono alla foce del Volturno e quindi nel mare.

 

 

Una ventina di persone sono state sottoposte a misure cautelari con queste accuse: Disastro ambientale, avvelenamento di acque, truffa aggravata, danneggiamento di acque ed edifici pubblici, gestione illecita di rifiuti, immissione di rifiuti in acque superficiali ed abbandono su suolo, interruzione di pubblico servizio, distruzione e deturpamento, scempio paesaggistico ambientale, omissione di atti d'ufficio, falsità in atti commessa anche da pubblici ufficiali, nonchè altre violazioni inerenti alla normativa ambientale, sono questi i reati che compongono il complesso mosaico criminale oggetto dei provvedimenti oggi notificati agli indagati e svelato dalle indagini condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta, avvalendosi anche del qualificato contributo tecnico - scientifico fornito dai funzionari dell'Arpac e dell'Enea.

In un paese normale quest’anno verrebbe impedita la balneazione.
In un paese normale.

Roberto Saviano fa propaganda alle mafie, Mario Draghi, uomo Goldman Sachs impelagato forse nel default Grecia, di Bankitalia è un altro disfattista in quanto dipinge un quadro economico italiano non in accordo con i diktat del premier.
Chiunque non la pensi come lui non fa gli interessi ed il bene dell’Italia. Diversi scrittori si sono schierati al fianco di Roberto Saviano, tra questi vanno citati un esperto in simili “epurazioni” come Salman  Rushdie, i suoi “Versi satanici” targati 1988 gli costarono la fatwa da parte dell’estremismo sciita iraniano nella persona del Ruhollāh Mustafa Mosavi Khomeyni. Rushdie è indiano, non iraniano.
Sentiamo Rushdie “Considero la testimonianza di Roberto una scelta coraggiosa. Il dramma in cui egli si trova a vivere quotidianamente è reale, autentico, un peso intollerabile per qualsiasi essere umano. Le dichiarazioni di Berlusconi sono una vera disgrazia per l'Italia”.
A prendere le sue difese è stato anche David Grossman, uno dei maggiori scrittori israeliani, un uomo cui è toccato vivere di persona un momento, la morte in battaglia del figlio Uri nel 2006 in Libano, che stava pari pari scrivendo nel suo romanzo “A un cerbiatto somiglia il mio amore”. Grossman dice “in questo modo, Berlusconi finisce per indicare nello scrittore un obiettivo”.  
Non ci è andato tenero neppure lo scrittore e poeta, di origine ebrea, Nathan Englander il quale ammonisce che “Un paese in cui si attaccano gli scrittori, e in cui la letteratura è considerata un elemento sovversivo, contiene qualcosa di malsano”.

Salman Rushdie, David Grossman e Nathan Englander sono pubblicati in Italia da Mondadori.

Accanto a loro hanno fatto sentire la loro voce anche il cannibale Niccolò Ammanniti e Paolo Giordano.

Ma torniamo al potere della parola. Uno dei compiti primari, se non il primario di ogni regime (regime non Democrazia con la D e non la B maiuscola), è il controllo dell’informazione e della critica, e per converso la vendita alle masse del loro verbo, la “propaganda” di regime.
L’Italia è un paese felice, senza problemi economici e finanziari e senza alcun problema di criminalità organizzata, chi la pensa diversamente è un disfattista. La parola ha sempre avuto un potere salvifico, uno dei meriti di Saviano è aver posto al centro una questione spinosa, nessun imprenditore del Nord, dopo il ciclone Gomorra, potrà più dire di non sapere e di non essere al corrente della strada che prendono i loro rifiuti.

La linea contro Saviano sembra essere propria della maggioranza di governo. Anche il trombato candidato sindaco di Venezia, Brunetta, ha lanciato il suo strale contro Saviano affermando che  “Non mi piace la retorica della mafia. I risultati che l’intero governo, le forze polizia, la magistratura hanno ottenuto contro la mafia sono straordinari“.
Giusto, bisognerebbe avere più rispetto per i magistrati ed i militari impegnati in prima linea contro la Mafia, la Camorra e la ‘Ndrangheta.

Ma non è solo una questione di Berlusconi e centrodestra, quando uscì il suo Gomorra molte personalità del centrosinistra campano lo attaccarono, “uno strabico fissato” lo apostrofò Rosa Russo Jervolino, affermando che aveva in tal modo diffamato il Rinascimento Napoletano (opera di Tonino Bassolino da Afragola), che era una nullità in cerca di pubblicità.

Saviano si chiede: “Quando c’è un incendio si lascia fuggire chi ha appiccato le fiamme e si dà la colpa a chi ha dato l’allarme?”.

Il Rinascimento Napoletano consiste in un buco spaventoso, in un debito che verrà estinto tra 60-70 anni, ammessa l'improbabile ipotesi che non cresca ulteriormente, consiste in una regione sommersa dai rifiuti che i commissari di Bassolino e l’Impregilo di Cesare Romiti hanno provveduto a far diventare delle puzzolenti piramidi, nell’immagine di una terra devastata nella terra e nell’anima, in carrozzoni parastatali che sono diventati coacervo di clientelismo e sentina di ogni inefficienza. 
Ecco cosa è stato il Rinascimento Napoletano di Antonio Bassolino. Ecco cosa non bisogna dire.

Cose che succedono. In Italia.

Massimo Bencivenga 

 
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