Si fa presto a dire Fiscal Cliff ! Obama nell'immediato ha un problema, ma non fiscale
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Si fa presto a dire Fiscal Cliff ! Obama nell'immediato ha un problema, ma non fiscale

La cura di Obama, che in tanti vedono come il fumo negli occhi, sarebbe una sciocchezza se paragonata a cị che ci stanno propinando in Europa. Il problema di Obama, nell'immediato, non è il Fiscal Cliff, ma la reputazione davanti all'America e al mondo.

Si fa presto a dire Fiscal Cliff ! Obama nell'immediato ha un problema, ma non fiscale

 

I repubblicani hanno provato a vincere le elezioni con Romney paventando agli americani l’orlo del collasso economico. La cosa non è riuscita, Obama sarà presidente 4 more Years. Ma cos’è il burrone finanziario, il fiscal cliff che avevano evocato i repubblicani. A ben vedere, con i nostri standard, ben poco.
Le misure che Obama vorrebbe introdurre, e che saranno ferocemente ostaggiate dai repubblicani, sono volte a contenere o a ridurre il debito pubblico americano. Ora, sapete a quanto ammonta? Tenetevi forte. Il debito pubblico americano è pari al 69% del prodotto lordo; una percentuale che sta poco sopra i parametri di Maastricht. Parametri ampiamente sforati nella vecchia Europa, che pure li aveva introdotti per sé non per gli americani, dal momento che la media europea è di circa una ventina di punti in più.

Cosa succederebbe se Obama non riuscisse a portare a casa il risultato, la medicina che vorrebbe far ingoiare al Congresso prima e al paese poi? Niente, quasi niente. Perlomeno nell’immediato. Qualora Obama non riuscisse nell’intento, a cadere verticalmente sarebbe la sua reputazione e la sua azione di Governo non il Paese Usa.
Qualora non si apportassero modifiche il rapporto debito pubblico su Pil arriverebbe a 100% (l’Italia è a 126%) nel 2021.
Per lo mezzo ci sarebbero altri due Presidenti.
E solo dal 2021, presumibilmente, il debito comincerebbe a incidere e a frenare la crescita.



Nel 2008, quando Prodi e Padoa-Schioppa lasciarono il paese ai berluscones, il rapporto tra debito pubblico e Pil era sceso intorno al 103%, il disavanzo pubblico era stato ridotto dal 4,1 all’1,9 per cento del Pil e l’avanzo primario, che era stato annullato nella legislatura precedente, fu riportato al livello che aveva all’inizio del decennio (3,1 per cento del PIL). Tutto ciò portò, nella primavera del 2008, il Consiglio ECOFIN a chiudere la procedura sanzionatoria cui l’Italia era stata sottoposta nel 2005, quando c’era al Governo il centrodestra.

E allora? Se il Congresso non cambia la legge, l’anno prossimo aumenteranno automaticamente le imposte personali sul reddito fino al 19,6% e vengono tagliate le spese dello 0,25%.
Manovre del genere in Europa sarebbero viste come liberali, ma per gli Stati Uniti le cose vanno in maniera diversa e le vedono come una qualche forma mista di austerity e socialismo. La paura che intervenendo sui redditi si vada a innescare un calo dei consumi tale da portare in recessione.
Il punto è che Obama, se s’impunta troppo rischia di fare due anni da anatra zoppa e poi chissà dopo le elezioni di medio termine. Senza contare gli umori della Finanza. Obama deve giocare una partita difficile, con la Camera in mano ai repubblicani. Vedremo come sarà l’esordio del secondo mandato del Presidente.

Massimo Bencivenga 

 

 
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