Appello a Beppe Grillo e al Movimento 5 Stelle: se non ora, quando? E se dicesse MAI!!
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Appello a Beppe Grillo e al Movimento 5 Stelle: se non ora, quando? E se dicesse MAI!!

Sei intellettuali corteggiano Grillo, lo invitano a pensare a un governo di alto profilo con il Pd. Lo fanno esponendo un programma, senza pensare forse che lo stesso provoca l'orticaria al Pd. Mah

Appello a Beppe Grillo e al Movimento 5 Stelle: se non ora, quando? E se dicesse MAI!!

 

Passate che sono ormai due settimane dal voto del 24 Febbraio, sarebbe ora di ri-tornare a essere un paese normale (qualche volta mi sorprendo a parlare come un D’Alema d’antan), con un Governo. 

Siccome i tre principali attori protagonisti, vale a dire lo smacchiato Bersani, il redivivo Berlusconi e lo Tsumani M5S non sembrano volersi mettere d’accordo, e dal momento che una serie di leggi che definire bizantine significa dir poco (gli italiani hanno imparato a parlare anche di semestre bianco) impediscono una nuova consultazioni da qui ad almeno 7-8 mesi, un gruppo di intellettuali ha deciso di lanciare un appello al M5S, con un invito esplicito a Grillo e ai suoi a prendere in considerazione l’idea di un Governo di Alto Profilo.

Se non ora, quando? E’ questo che si chiedono i sei promotori: Remo Bodei, Roberta De Monticelli, Tomaso Montanari, Antonio Padoa-Schioppa, Salvatore Settis, Barbara Spinelli.

Anche perché le cancellerie e i mercati ci osservano, e questa situazione di incertezza e instabilità, all’interno della seconda economia dell’Eurozona, di certo non rasserena né i primi né tampoco i secondi.

 

All’interno dell’appello si può leggere che Una grande occasione si apre, con la vostra vittoria alle elezioni, di cambiare dalle fondamenta il sistema politico in Italia e anche in Europa. Ma si apre ora, qui e subito. E si apre in questa democrazia, dove è sperabile che nessuna formazione raggiunga, da sola, il 100 per cento dei voti. Nessuno di noi può avere la certezza che l’occasione si ripresenti nel futuro. Non potete aspettare di divenire ancora più forti (magari un partito-movimento unico) di quel che già siete, perché gli italiani che vi hanno votato vi hanno anche chiamato: esigono alcuni risultati molto concreti, nell’immediato, che concernano lo Stato di diritto e l’economia e l’Europa. Sappiamo che è difficile dare la fiducia a candidati premier e a governi che includono partiti che da quasi vent’anni hanno detto parole che non hanno mantenuto, consentito a politiche che non hanno restaurato ma disfatto la democrazia, accettato un’Europa interamente concentrata su un’austerità che – lo ricorda il Nobel Joseph Stiglitz – di fatto «è stata una strategia anti-crescita», distruttiva dell’Unione e dell’ideale che la fonda.

Verrebbe da vedere se detti intellettuali hanno mai lanciato, anche solo 4-5 anni, simili strali verso i politici e l’Europa, perché anche i bambini sanno che un intellettuale o un saggio, poiché non è subordinato ad alcun consenso, ha il dovere e deve possedere l’integrità intellettuale di dire sempre il giusto, o perlomeno il proprio giusto. Ma lasciamo da parte queste inutili e sterili polemiche.
Nel seguito dell’appello i sei promotori pongono l’accento sull’opportunità politica e strategica di dire no a un governo che facesse propri alcuni punti fondamentali della vostra battaglia sarebbe a nostro avviso una forma di suicidio: gli orizzonti che avete aperto si chiuderebbero, non sappiamo per quanto tempo. Le speranze pure. Non otterremmo quelle misure di estrema urgenza che solo con una maggioranza che vi includa diventano possibili. Tra queste: una legge sul conflitto di interesse che impedisca a presenti e futuri padroni della televisione, della stampa o delle banche di entrare in politica; una legge elettorale maggioritaria con doppio turno alla francese; il dimezzamento dei parlamentari il più presto possibile e dei loro compensi subito; una Camera delle autonomie al posto del Senato, composta di rappresentanti delle regioni e dei comuni; la riduzione al minimo dei rimborsi statali ai partiti; una legge anti-corruzione e anti-evasione che riformi in senso restrittivo, anche aumentando le pene, la disciplina delle prescrizioni, bloccandole ad esempio al rinvio a giudizio; nuovi reati come autoriciclaggio, collusione mafiosa, e ripristino del falso in bilancio; ineleggibilità per condannati fin dal primo grado, che colpisca corruttori e corrotti e vieti loro l’ingresso in politica; un’operazione pulizia nelle regioni dove impera la mafia (Lombardia compresa); una confisca dei beni di provenienza non chiara; una tutela rigorosa del paesaggio e limiti netti alla cementificazione; un’abolizione delle province non parziale ma totale; diritti civili non negoziati con la Chiesa; riconsiderazione radicale dei costi e benefici delle opere pubbliche più contestate come la Tav. E vista l’emergenza povertà e la fuga dei cervelli: più fondi a scuola pubblica e a ricerca, reddito di cittadinanza, Non per ultimo: un bilancio europeo per la crescita e per gli investimenti su territorio, energia, ricerca, gestito da un governo europeo sotto il controllo del Parlamento europeo (non il bilancio ignominiosamente decurtato dagli avvocati dell’austerità nel vertice europeo del 7-8 febbraio).

Su alcune proposte mi trovo d’accordo, su altre meno, ma così funziona la democrazia. Ancora una volta mi sento però di rimarcare che governi di ogni foggia e colore (di centrodestra come di centrosinistra, e per finire tecnico) non hanno risolto il rebus (pagato a caro prezzo dagli italiani) dell’occupazione di frequenze da parte di Rete 4. Trattasi dell’ennesimo conto da far pagare ai cittadini dal momento che il Tar del Lazio ha disposto, nella sentenza del 31 Luglio del 2012, che il Ministero per lo Sviluppo Economico dovrà versare 1.500 euro al giorno a Europa 7 fin quando non riesce a trasmettere dove e come promesso. E aspettate, tenete la calcolatrice pronta, entro dicembre saprete il rimborso (milionario) totale per una presa in giro che dura anni. Adesso si parla di pluralità. E delle banche non voglio proprio parlare.

I sei promotori concludono asserendo che Non sappiamo quale possa essere la via che vi permetta di dire sì a questi punti di programma consentendo la formazione del nuovo governo che decida di attuarli, e al tempo stesso di non contraddire la vostra vocazione. Nella giunta parlamentare si può fin da subito dar seguito alla richiesta di ineleggibilità di Berlusconi, firmata da ormai 150.000 persone : la fiducia può essere condizionata alla volontà effettiva di darvi seguito. Quel che sappiamo, è che per la prima volta nei paesi industrializzati e in Europa, un movimento di indignati entra in Parlamento, che un’Azione Popolare diventa possibile. Oggi ha inizio una vostra marcia attraverso le istituzioni, che cambieranno solo se voi non fuggirete in attesa di giorni migliori, o peggiori. Se ci aiuterete a liberarci ora, subito, dell’era Berlusconi: un imprenditore che secondo la legge non avrebbe nemmeno dovuto metter piedi in Parlamento e tanto meno a Palazzo Chigi.
Avete detto: «Lo Stato siamo noi». Avete svegliato in Italia una cittadinanza che vuole essere attiva e contare, non più delegando ai partiti tradizionali le proprie aspirazioni. Vale per voi, per noi tutti, la parola con cui questa cittadinanza attiva si è alzata e ha cominciato a camminare, nell’era Berlusconi: «Se non ora, quando?»

Questo è l’appello. In Rete che si dice. Riporto qualche tweet.

Devo trovare sei intellettuali che lancino un appello contro il tortino di alici della mia signora #facciamolo

Appello degli intellettuali per accordo #Pd-#M5S? #Facciamolo, anzi, famolo... strano.

Se faccio io un appello alla herzigova ho più chances e sicuramente più dignità: Eva #facciamolo! (Anche poco poco)

Forse è giunto il momento di rivedere il concetto di "intellettuale". #facciamolo

Appello #facciamolo è la riprova perfetta della giusta scelta dei grillini: mai con loro e si fa un'altra Italia.

#facciamolo ma questi intellettuali al caviale fino a ieri dove sono stati? Tutti attaccati ai vertici del partito per i propri interessi

Penosi gli intellettuali del PD e amici loro che si mobilitano per chiedere al #M5S di far governare il PD #facciamolo

Cari intellettuali del #facciamolo xchè non vi siete ricordati prima delle #elezioni2013 di schierarvi a favore del cambiamento? Ora è tardi

Tempo di fumate. (In Vaticano) | Tempo di pippate. (In Parlamento) #Conclave #M5S #Facciamolo

L’aria non è proprio salutare, sinora.

Massimo Bencivenga

 

 
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