Ed arriviamo, nella nostra consueta carrellata nel mondo degli animali, a parlare di un animale strambo e affascinante, o forse affascinante perché strano e strambo. Sto parlando dell’Ornitorinco. Un animale che mi affascinò molto durante la mia infanzia, quando per un po’ mi passò per la testa di fare il veterinario. L’Ornitorinco, nome latino Ornithorhynchus anatinus scoperto da Shaw in Australia nel 1799 rappresenta un unicum ed una anomalia all’interno del mondo degli animali.
L’ornitorinco è una delle cinque specie ancora esistenti che compongono l’ordine dei monotremi, gli unici mammiferi che depongono uova invece di dare alla luce dei piccoli (le altre cinque sono note complessivamente col nome di echidna). Per non poche persone l’Ornitorinco rappresenta un rebus ed una sfida.
Un mammifero che allatta, e che è dotato anche di un veleno che suppur non mortale è fastidioso. L’ordine dei comprende i mammiferi viventi più primitivi, ma allo stesso tempo altamente specializzati.
E’ l'unico ordine conosciuto della sottoclasse dei Prototeri, questa teoria avvalora chi vede nell’Ornitorinco l’anello di congiunzione tra mammiferi, rettili e uccelli, il becco infatti sembra per forma ed altro, quello di una anatra. La stranezza del dna dell’Ornitorinco ha scombussolato tanto le teorie di Darwin quanto quelle creazioniste che ritengono ben separate le specie animali in quanto creata da Dio in momenti diversi della genesi. L’Ornitorinco, oltre a covare ed allattare è l’unico mammifero velenoso. Ma le sorprese non finiscono qui. Ha una bassa temperatura corporea e delle tasche che lo avvicinano ai marsupiali con cui sembra “imparentato”.
Sembra… perché l’Ornitorinco, al contrario degli altri mammiferi (uomo compreso se vogliamo metterci tra i mammiferi), ha ben 10 cromosomi sessuali in luogo della sola coppia. I nostri cromosomi sono 46, l’Ornitorinco ne ha ben 52. A livello genetico si configura un misto di discendenze, da altri mammiferi, certo, ma anche dai rettili e dagli uccelli. I cromosomi sessuali, per esempio, sono derivati evolutivamente dagli uccelli, mentre il veleno, iniettato da due speroni posti dietro ai gomiti posteriori, replica l' evoluzione del veleno dei serpenti.
Heau Yu Teddy Hsu, di Stanford ha ipotizzato che milioni di anni fa, “il gene ancestrale dei “rilassinici” si è scisso in due famiglie distinte, una famiglia [ha presieduto] alla discesa dei testicoli nei maschi, mentre l’altra famiglia [ha presieduto] alla formazione della placenta, delle mammelle, delle ghiandole lattee e dei capezzoli nelle femmine”. In pratica, d’un tratto, “una famiglia di geni ha prodotto due famiglie di geni che potevano pilotare due tipi di eventi” uno dei quali era la comparsa dei mammiferi dotati di placenta. Ebbene, “l’ornitorinco, mammifero, privo di placenta e di mammelle, ma con la femmina dotata di latte che viene secreto attraverso la pelle, era l’anello mancante”.
Hsu quindi conclude: “E' difficile immaginare che processi fisiologici tanto complessi e tra loro intimamente compenetrati (discesa dei testicoli nei maschi, placenta, mammelle, capezzoli e ghiandole lattee nelle femmine) possano avere avuto un’evoluzione per piccoli passi, attraverso molti cambiamenti scoordinati”.
E’ evidente che il piccolo Ornitorinco mette in difficoltà tanto le teorie di Charles Darwin quanto quelle creazioniste dell’Intelligent Design.
E’ forse il caso di prendere in considerazione qualcosa di radicalmente diverso per studiare l’evoluzione? L’Ornitorinco ci dice che sì, forse è il caso.
Massimo Bencivenga
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