Il grande bluff del Pallone d’Oro
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Il grande bluff del Pallone d’Oro

Anche quest'anno la povera italietta è uscita a pezzi, mortificata e brutalizzata dai burocrati del calcio

Il grande bluff del Pallone d’Oro

 

C’era una volta il Pallone d’Oro, il massimo riconoscimento per un calciatore europeo. In principio aperto anche agli oriundi, poi, dal 1995, a tutto il mondo, benché ogni continente avesse ormai il suo di Pallone d’Oro.
E dal 2010 si chiama Pallone d’Oro FIFA in quanto unificato con l’altro premio, il FIFA World Player of the Year, istituito nel 1991.
Il Pallone d’Oro, quello originale data 1956 ed è francese. Per la verità negli ultimi anni qualche scelta (Stoichkov, Weah, Sammer, Figo, Cannavaro) non mi aveva completamente convinto.
Ma, già l’anno scorso, il debutto del Nuovo Pallone d’Oro fu tutt’altro che brillante.

Passi per i tre (Xavi, Messi e Iniesta) del Barça in finale. La scelta però non mi convinse. Così come non mi convinsero altre scelte del passato, alcune argomentazione le portai in esame in questo post

 

 

Un anno dopo le cose non sono granchè cambiate. La lista dei 50 papabili conteneva un solo italiano: Totò Di Natale.
Il napoletano di Udine, l’uomo che è stato il pichichi italiano degli ultimi due campionati e che, per non perdere il vizio, è in testa anche nella stagione in corso è stato però depennato dalla lista dei 23.
Lista che comprende: Eric Abidal (Francia), Sergio Aguero (Argentina), Karim Benzema (Francia), Iker Casillas (Spagna), Cristiano Ronaldo (Portogallo), Dani Alves (Brasile), Samuel Eto'o (Camerun), Cesc Fabregas (Spagna), Diego Forlan (Uruguay), Andres Iniesta (Spagna), Lionel Messi (Argentina), Thomas Muller (Germania), Nani (Portogallo), Neymar (Brasile), Mesut Ozil (Germania), Gerard Piqué (Spagna), Wayne Rooney (Inghilterra), Bastian Schweinsteiger (Germania), Wesley Sneijder (Olanda), Luis Suarez (Uruguay), David Villa (Spagna), Xabi Alonso (Spagna), Xavi (Spagna).

In questa lista ci sono Nani e Sneijder e non Di Natale.

Ma è nella lista dei 50 che si è consumato il delitto, sono stati lasciati fuori dei big mica da ridere.
Non mi capacito di come si possano preferire i già citati Nani e Sneijder a gente come lo slovacco Marek Hamsik o il brasiliano Hernanes.

Il Patrimonio Unesco dell’Umanità e Il Profeta rischiano di vincere il Nobel come calciatori più sottovalutati. Questi non erano neanche nella lista dei 50.

In quella lista c’erano Van Persie e il Chicharito del ‘Man, ma non, orribile dictu, Ibrahimovic, Cavani e Giuseppe Rossi, più forti in senso assoluto e reduci, nondimeno, da stagioni spettacolari. Karim Benzema non è titolare fisso, non ha fatto granchè, eppure è tra i 23.

Misteri del calcio e potenza del Real Madrid.

Nei 50 era presente anche Rafa Van der Vaart e non, ribadisco, Hamsik o Hernanes.

Ma le cose, cioè le storture non finiscono qui. Abidal è il terzino sinistro del Barcellona, giusto? Ma non vi sembra che Gareth Bale sia migliore?

Solo che uno gioca nel Tottenham è l’altro nel Barça. Il terzino Bale, nella scorsa Champions, ha fatto 7 reti.
Gerard Piquè, nei 23, vi sembra tanto più forte di un Thiago Silva, non inserito neanche nei 50? Per me è anche più forte del novio di Shakira! Ma Piquè gioca nel Barcellona.
E qui si va a toccare il vero nervo scoperto.

Passi (in realtà non sarebbe giusto, ma non siamo in un mondo perfetto), che gente come Hamsik o Hernanes non godano  di tanta visibilità (è successo anche al Batistuta dei tempi belli), ma il fatto che vengano mortificati e brutalizzati anche i calciatori e la società del Milan sta a significare un semplice fatto: nel calcio, politicamente, non contiamo più nulla.

Massimo Bencivenga  

 

 
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