Furti, alcol e droga: cresce il disagio giovanile nel veronese
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Furti, alcol e droga: cresce il disagio giovanile nel veronese

E’ opinione comune che l’Italia, oltre che un paese in crisi economica sia anche e soprattutto un paese in crisi dal punto di vista culturale. Uno stato che quindi, per risorgere, avrebbe bisogno di destinare risorse al settore dell’educazione e formazione anziché sottrarle.

Furti, alcol e droga: cresce il disagio giovanile nel veronese

L’ alto tasso di abbandono scolastico è l’aspetto che fotografa meglio la gravità della situazione, ma purtroppo ci sono anche altri fattori a destare preoccupazione.

Tra questi fattori emerge la problematica legata all’uso di alcol e droghe da parte degli studenti. Come riporta la testata vvox.it , lo stile di vita di molti giovani studenti delle scuole di Verona sta iniziando a preoccupare i dirigenti scolastici locali e tra questi vi è Stefano Quaglia, dell’Ufficio Scolastico Territoriale, che all’Arena ha dichiarato:«Ci stiamo chiedendo da anni cosa succeda ai nostri ragazzi perché la situazione è grave e dobbiamo intervenire». Il dirigente ha radunato medici, psicologi e forze dell’ordine per fare presente ai docenti la gravità della situazione.

Bullismo, abuso di alcol, furti, molestie e non solo: da settembre ad oggi si sono fatti registrare ben 15 tentativi di suicidio da parte degli studenti delle scuole veronesi.

Luigi Altamura, capo della Polizia Municipale, citando il caso di studenti trovati ubriachi nel piazzale della stazione già alle 8 del mattino ha asserito come non sia possibile non risconoscerli, dato che «in preda ai fumi di queste sostanze, come di quelle stupefacenti, diventano aggressivi e sono visibilmente alterati». Altamura ha poi aggiunto:«Rinveniamo spesso cellulari rubati all’interno delle scuole e mai denunciati»

Ai gravi comportamenti già citati stanno dilagando il “sextortion” (diffusione di immagini osé tramite smartphone, senza il consenso della persona interessata), il “grooming”, ossia l’adescamento online, e infine l’autolesionismo, che ha visto già 40 casi nel 2015.

Comportamenti di tale gravità devono essere assolutamente arginati, prima di tutto perché pongono a serio rischio il benessere psico-fisico di questi giovani e, secondariamente, perché conducono inevitabilmente all’allargamento del bacino di coloro che decidono di abbandonare prematuramente gli studi, peggiorando i dati già negativi dell’abbandono scolastico e migliorando invece quelli delle iscrizioni agli istituti di recupero degli anni scolastici (vedi recupero anni scolastici Verona), cui sempre più persone ricorrono diversi anni dopo avere interrotto gli studi superiori.

 
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