La morte di Hiram Abif è elemento importante e imprescindibile all’interno della mistica, della tradizione e dei rituali massonici. Sembra che tale morte sia stata codificata, per linguaggio ed allegorie, in tempi relativamente recenti ( Desagulier?) anche se , ovviamente, la Storia narrata rimanda ai tempi di re Salomone e alla costruzione del tempio. Questo Hiram Abif, ma potrebbe essere un nome di fantasia benché nella Bibbia viene citato un Hiram costruttore figlio di una vedova, i massoni sono chiamati anche così, era l’architetto a capo della progettazione e realizzazione del Tempio di Salomone. Aveva il compito di gestire centinaia di uomini, dagli apprendisti ai compagni d’arte, a tal fine aveva escogitato una serie di segni di riconoscimento utili sia per il lavoro e sia per i pagamenti.
La leggenda vuole che il lavoro stava per essere ultimato, ma i suoi 15 diretti sottoposti ancora non avevano appreso del tutto i segreti del maestro Hiram. In gran segreto decisero di farseli rivelare a forza. Al dunque 12 di essi si tirarono indietro, ma 3, di più efferata natura, decisero di mettere comunque in essere il loro proposito. Si posizionarono alle entrate sud, ovest ed est del tempio e attesero che il maestro costruttore Hiram finisse di pregare e lodare l’Altissimo allo scoccare delle 12, com’era sua consolidata abitudine. Dalla zona est del tempio Hiram, terminata la preghiera si diresse, verso sud e fu affrontato dal primo “traditore”.
Al suo netto rifiuto di rivelargli i segreti di maestro massone, segreti che solo e altre due persone conoscevano, questi lo colpì con un regolo a piombo la tempia destra e lo fece prostrare sul ginocchio sinistro. Barcollando Hiram raggiunse la porta ovest e si imbattè nel secondo “ammutinato” che gli rivolse la stessa domanda; alla negativa risposta di Hiram questi lo colpì con una livella alla tempia sinistra facendolo cadere sul ginocchio destro. Hiram si diresse quindi verso est, e qui trovò il terzo furfante. Identica domanda e identico rifiuto. Il terzo congiurato lo colpì in pieno viso con un maglietto. Così morì Hiram Abif, maestro massone e costruttore del Tempio di Salomone. In quel momento i tre ribaldi si resero conto di quello che avevano fatto e, dopo aver seppellito alla meglio Hiram, si diedero alla macchia. Salomone mandò i restanti compagni d’arte alla ricerca del maestro dividendoli in tre gruppetti; uno tornò senza aver trovato niente, un altro trovò il corpo seppellito, il terzo s’imbattè negli scellerati assassini, i quali chiesero, per loro stessi, i più atroci tormenti. Ma i segreti andarono perduti. E per colpa di tre individui che stanno a simboleggiare, di volta in volta, la corruzione, l’ambizione, l’ignoranza, il vizio, la tentazione. Per disseppellire la salma di Hiram venne utilizzata una presa particolare, a “zampa di leone” secondo alcuni, e tale presa viene utilizzata e insegnata nel grado massonico di maestro; mentre i colpi alla tempia fanno parte del rituale di apprendista e compagno. Da notare la simbologia: tempia destra ginocchio sinistro, porta est, maglietto, regolo, livella e così via; la numerologia: 15 compagni, tre traditori, tre gruppetti. Quante volte questi numeri compaiono anche nella Bibbia e nella Qabbalah ebraica? Inoltre benchè vago è insistente il richiamo al rituale egizio di morte e resurrezione di Osiride; la triade e i dodici pezzi, tralasciando i cicli e i segni dello zodiaco. Ancora adesso tanti lavori massonici iniziano a mezzogiorno. E anche la cerimonia d’insediamento dei Presidenti degli Stati Uniti avviene a mezzogiorno.
Massimo Bencivenga |