Grazie al Piano Casa, un regolamento varato dal Governo negli anni passati, oggi può risultare molto più conveniente valutare l’eventualità di effettuare ampliamenti casa. Si tratta di modificare la cubatura della casa di proprietà, cosa che ci permette di avere a disposizione tutto lo spazio in più di cui necessitiamo, con una spesa inferiore rispetto all’acquisto di un nuovo immobile più grande del precedente e mantenendo la medesima residenza. Si evitano quindi tutte le problematiche che riguardano il trasferimento, compreso il trasloco (dei beni e delle utenze) approfittando così di un interessante risparmio, non solo dal punto di vista economico.
Le leggi da considerare Come primo elemento si deve considerare che il Piano Casa è stato promulgato nel 2008, come regolamento da utilizzare in situazione straordinaria. Questo ha portato ad una situazione odierna molto variegata: in alcune Regioni il Piano casa non è più presente, mentre in altre è ancora attivo. Dove tale legislazione non è più attiva prima di fare qualsiasi tipo di valutazione sull’eventuale ampliamento della propria abitazione è necessario verificare presso gli uffici tecnici territoriali se tale modifica sia possibile. Le dimensioni di un’abitazione sono infatti stabilite da una serie di peculiarità, che riguardano il terreno su cui è posizionata. Dove invece il Piano Casa è ancora attivo è bene ricordare che questa legge stabilisce che è possibile effettuare ampliamenti casa pari ad una definita percentuale della superfici esistente, con limiti massimi stabiliti Regione per Regione. Tale ampliamento è in genere del 10% della superficie esistente, anche se in molte Regioni tale limite è stato stabilito al 20%. Nel caso in cui si intenda demolire totalmente il precedente immobile, per costruirne uno ex novo, allora la maggiorazione rispetto alla superficie originaria potrebbe essere maggiore, con punte che toccano il 40%.
Come attivarsi Per poter ampliare la propria casa è obbligatorio richiedere dei permessi di edificazione presso gli uffici tecnici comunali. In Italia ogni Regione e ogni Comune stabilisce regolamenti a sé, ciò significa che non è possibile indicare dei costi medi, in quanto molto dipende dalla specifica situazione. In linea generale è sempre bene contattare un professionista del settore, che ci saprà guidare nei meandri delle leggi e dei regolamenti locali. Inoltre è obbligatorio, in fase di costruzione o di ampliamento di un nuovo immobile, presentare un progetto specifico delle opere da realizzare; quindi l’operato di un professionista, sia esso un architetto o un geometra, è imprescindibile.
Quanto costa ampliare la propria abitazione Anche in questo caso non è possibile indicare un costo medio, non solo a causa degli specifici regolamenti comunali e regionali, ma anche perché molto dipende dal progetto che si intende realizzare. Chiaramente il semplice ampliamento della propria abitazione ha un costo inferiore rispetto all’intera ricostruzione dell’immobile. Si deve anche considerare poi che ci sono alcune spese fisse ulteriori, che riguardano il professionista che ci guiderà nell’intero progetto, l’eventuale pagamento degli oneri di urbanizzazione e i contributi sui costi di costruzione. Queste spese si sommano all’effettiva realizzazione dei lavori. Visto che si cominciano dei lavoro in casa può essere un’ottima idea approfittare del momento per effettuare una ristrutturazione delle strutture o degli impianti che risultano particolarmente datati, o che hanno qualche piccolo difetto. Si deve infatti considerare che in una situazione di questo tipo si può comunque approfittare degli incentivi per le ristrutturazioni, che consentono di recuperare circa il 50% di quanto speso in rate annuali, da sottrarre alla quota IRPEF da pagare ogni anno. |