Si è svolta tra lunedì e martedì la brevissima incursione dei Coldplay in territorio italiano. Il concerto (chi scrive ha presenziato alla tappa bolognese) non ha stupito per la musica: quella è nota, e anche nella scaletta piuttosto prevedibile. Suonano principalmente i singoli, tutti quelli più inediti, specialmente quelli che il pubblico può cantare più facilmente - e spesso il pubblico precede la band intonando qualche "coro-tormentone", durante le pause. L'esecuzione è ad alti livelli dal punto di vista musicale, un po' meno dal punto di vista canoro: Chris Martin, a fronte del grande istrionismo e della capacità di trascinare il pubblico su qualsiasi genere di melodia, movimentata o struggente che sia, dimostra di aver perso un po' di voce, o un po' di fiato, dall'ultimo tour italiano - luglio 2005. A volte i cantanti restano muti per invitare il pubblico a cantare, ma qui spesso sembra che sia il cantante a non reggere il passo, più che a voler lasciare spazio a noi.
Ad ogni modo è capace di interfacciarsi col pubblico in maniera efficace: ringrazia, domanda, incita... Sul palco è perfettamente a suo agio.E' stato un grande spettacolo innanzitutto, ancor prima che un concerto musicale. Le luci e la scenografia impeccabili, decine di raggi laser colorati, e poi sul ritornello di "Lovers in Japan" la sorpresa: migliaia di farfalle di carta colorate vengono sparate dall'alto, e vanno a ricoprire la platea. Ma non è nemmeno la vera sorpresa della serata. L'exploit avviene a metà concerto, quando il gruppo scompare dietro le quinte per una pausa, e riappare non sul palco ma sulle tribune, su un minuscolo palco improvvisato - ma certo già previsto. Hanno in mano solo delle chitarre acustiche, batterista compreso, e proprio il batterista suona e canta da solo la seconda delle due canzoni di questo pittoresco intermezzo: mentre la prima è una sorprendente "The scientist" versione chitarra (sul disco è una canzone di solo piano), la seconda è un inedito, probabilmente un'idea esclusiva del signor Guy Berryman. Parlando con amici, pure estimatori di Colplay, convenivamo sul fatto che i Coldplay non appartengano ad un genere musicale particolare, che possa essere specificato oltre a "pop-rock estremamente melodico". "Ascolto musica tipo Coldplay" è una espressione di scarso significato, in quanto i Coldplay rappresentano quel generico gusto che accontenta un po' tutti, senza caratteristiche particolarissime che li possano rendere all'avanguardia, suscettibili di passare alla storia. In confronto con i loro quasi-coetanei e conterranei Radiohead, a dispetto di un pubblico che in buona percentuale è sovrapposto, sembrano un complesso del venerdì sera, di quelli che si ritrovano a scrivere "canzonette" per il proprio divertimento. Manca la voglia di sperimentare, trovare nuove soluzioni, seguire il cambiamento dei tempi con le proprie melodie. Oggi sono principalmente Radiohead e Coldplay a rappresentare la musica inglese nel mondo - tenendo in una categoria a parte i Rolling Stones.E se i Coldplay mancano di caratteristiche forti in ambito musicale, cercano tuttavia di compensare - in maniera lodevole - sotto altri aspetti: ci sono noti l'impegno in prima persona e l'impegno per la pubblicità alle organizzazioni non governative che si occupano di commercio equo e solidale. Al termine dei concerti vengono sempre distribuiti volantini che promuovono iniziative a tale riguardo, ed è anche capitato di veder "pitturati" sul corpo di questi 4 musicisti i "loghi" delle organizzazioni sponsorizzate.Ancora, forse per compensare la mancanza di una forte cifra stilistica musicale, i Coldplay indossano almeno da due tour e due album una specie di divisa in ogni loro apparizione: se per "X & Y" erano tutti vestiti di nero con giacche abbottonate fino al collo, con "Viva la vida" si presentano vestiti in maniera pseudomilitare, con mostrine, galloni, bande pitturate e ricamate in maniera rudimentale su abiti ordinari. E anche su questo hanno indovinato, perché queste divise piacciono molto al pubblico: come diceva una pubblicità di qualche anno fa, "è chic e non impegna"... I Coldplay non sono certo una band impegnativa, ma rispetto a tanta porcheria che imperversa sulle radio e tv, riescono a risultare sempre gradevoli, perlomeno non fastidiosi. E non è poco, in questi tempi di "Amici di Maria De Filippi", teen-idols e quanto di peggio!
Francesca Sensi |