Quando c’è di mezzo Walter Veltroni le cose possono assumere un risvolto buffo. In modo alquanto grottesco proprio Walter, il fine amante del cinema, il politico cresciuto a pane e tv, verrà ricordato per aver pensato e regalato alla città di Roma, durante il suo secondo mandato, il Festival della Matematica. Matematica, ma non solo verrebbe da dire. Nelle scorse edizioni, questa è la terza e si svolgerà dal 19 al 22 Marzo, sono stati tanti gli ospiti di prestigio, un cammeo ben gradito fu la presenza e la partecipazione del matematico e Premio Nobel per l’economia, benché a rigor di logica, e ancor di più dal momento che stiamo trattando di matematica, tale premio formalmente non esiste con questa dicitura, John Forbes Nash Junior. I matematici conoscono John Forbes Nash Junior per alcuni teoremi sui numeri primi, gli economisti hanno imparato a conoscerlo attraverso la teoria dei giochi a più persone e all’equilibrio che porta il suo nome. Il resto del mondo lo ha conosciuto attraverso Russell Crowe e il film “A beautiful mind”. Anche quest’anno l’economia, viste anche le ambasce e i timori che genera, terrà banco. E’ prevista infatti la presenza di Robert Mundell. Non molto conosciuto al grande pubblico è stato uno degli ispiratori della famosa “reaganomics”, della tanto vituperata teoria dello “Trickle down”, del gocciolamento dall’alto, ossia di una politica economica “dalla parte dell’offerta” orientata a favorire investimenti e produzione attraverso tagli alle tasse dei ricchi. Una politica che, visto lo sfacelo che ha prodotto, viene ferocemente criticata dai seguaci delle teorie di John Maynard Keynes. Ma non è questo il punto. Gli intellettuali elaborano modelli. E di solito sulla carta, nel mondo delle idee e delle intenzioni, funzionano tutti. Possiamo dire che Mundell ha dato un contributo allo sviluppo della globalizzazione buona, quella che elimina il protezionismo e favorisce gli scambi. Negli ambienti è ricordato anche per aver fornito una rigorosa dimostrazione di un teorema, ribattezzato non senza una qualche presenza di spirito, “teorema della non esistenza della Santissima Trinità”. In questo lavora mostra come non sia possibile che un Paese possa contestualmente: a) mantenere un tasso fisso b) permettere la libera circolazione dei capitali c) avere una politica monetaria indipendente. La matematica sarà presentata anche in relazione a giochi e momenti ludici, si parlerà della matematica nel bridge e negli scacchi solo per fare alcuni esempi. E proprio in rapporto agli scacchi Mundell ha recentemente raccontato del suo incontro con un altro Robert, il celebre scacchista Robert Fischer, ora scomparso. L’economista ha detto che, applicando alcuni concetti di logica, indispensabile a matematici e scacchisti, il famoso scacchista aveva avanzato forti dubbi sul boom e sulla tenuta economica del suo paese d’esilio volontario, l’Islanda. L’Islanda è alla bancarotta. Uno scacchista che vede meglio e più di tanti analisti economici. Qualcosa su cui riflettere quando prendiamo per oro colato gli oracoli di sedicenti guru dell’economia. E non è così inusuale che uno scacchista si interessi di politica ed economia; uno dei più grandi maestri di tutti i tempi, Garry Kasparov, è una delle poche voci critiche e fuori dal coro della Russia di Putin. L’aneddoto su Fischer serve a rendere onore ad un grande, ma anche a spingere le persone a pensare, a riflettere sull’eterna dinamica di azione e reazione. Che altro dire sul Festival, tanta la carne a cuocere, tanti i cervelli che daranno voce e misura a paure e speranze. Di certo ci sarà uno il grande matematico Edward Witten; sicuri sono gli interventi di Arno Penzias, premio Nobel per la fisica, di Roal Hoffmann, premio Nobel per la chimica, di Brian Greene, di Thomas Banchoff e del nostro Nicola Cabibbo; parimenti certa sarà la presenza di uno dei maggiori esperti, insieme a Robert Aumann, di teoria dei giochi, ossia l’americano Thomas Schelling, sicura anche la presenza di Daniel Kanheman. Meno certe sono invece le presenze di Benoit Mandelbrot, di Shelly Glashow e di sir Michael Atiyah. Prevista anche un intervento del mnemonico Golfera, dopotutto Pitagora e John von Neumann erano conosciuti anche per la loro prodigiosa memoria. Ad ogni modo il parterre sarà d’eccezione. E per tutto questo dobbiamo ringraziare anche Veltroni.
Massimo Bencivenga |