I longobardi sono ricordati come dei barbari che calarono in Italia, la saccheggiarono e poi vi si stanziarono mettendo su anche un regno, il regno dei Longobardi.
Venivano dal nord i Longobardi, dalla terra che adesso chiamiamo Germania, e per un certo periodo si spartirono, insieme ai bizantini, l’Italia. Avevano due “capitali”, diciamo così, in Italia. Una al Nord, Pavia, e una al sud, Benevento; anche se la “capitale” vera e proprio era quella in Lombardia, che non a caso si chiama proprio così.
Questa dominazione longobarda riuscì a produrre una propria arte? Certo, come no? Certo che esiste un’arte longobarda, anche se, come si puà ben immaginare, la stessa è fortemente contaminata (e contamina a sua volta) da quella tardo romana e dall’arte bizantina.
A scuola abbiamo imparata a conoscere la Corona Ferrea. Bene, forse la principale espressione artistica dei Longobardi è stata espressa proprio era nell’oreficeria, nella quale si fondevano, e bene, gli elementi e le influenze tardo-romane apprese durante lo stanziamento in Pannonia (fine V-inizio VI secolo).
Risalgono a questo periodo iniziale molte fibule e le crocette in lamina d'oro lavorata a sbalzo, che presero il posto delle monete bratteate di ascendenza germanica già ampiamente diffuse come amuleti.
Dell’arte longobarda, nell’architettura, è rimasta ben poca traccia; la maggior parte dei templi eretti sono stati poi distrutti o riadattati per usi più consoni e ortodossi, vale a dire che molti templi o sojo stati distrutti o son diventati, con le necessarie modifiche, chiese cattoliche.
Ad ogni modo è difficile parlare di vera e propria arte longobarda in quanto i Longobardi, privi di una tradizione architettonica propria, si rivolsero sempre alle maestranze locali.
Per questo motivo, all’uniformità artistica generale dei complessi monumentali voluti dai Longobardi si affiancò una certa varietà di realizzazione, con richiami differenti: più marcati furono i tratti di ascendenza merovingia nella Neustria, mentre si ebbero maggiori influenze bizantine in Friuli, anche se in una rete di richiami e rimandi reciproci comune a tutta Italia.
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