Neuromante. Sembra essere in atto un nuovo tentativo di dare una nuova versione cinematografica di uno dei libri cult della Fantascienza, seppur nella costola della Sci-Fi, chiamata Cyberpunk. Neuromante (Neuromancer), il primo libro, scritto da William Gibson, della trilogia dello Sprawl (gli altri due sono Giù nel Ciberspazio e Monna Lisa Cyberpunk) è un libro del 1984 che è stato capace, in virtù della sua forza evocativa non solo di essere considerato un punto di riferimento, un campione per la fantascienza, ma di attraversare qualche decennio ed essere considerato, a tuttora, un classico.
Il cinema è stato spesso capace di anticipare mode e tendenze; siamo dinanzi ad un ritorno, anche attraverso il Cyberpunk, alla fantascienza? La risposta sembrerebbe positiva anche in virtù della crescente moda dello Steampunk. Volete sapere chi ha scritto il romanzo anticipatore e profeta della cultura Steampunk? Bingo! Avete capito bene: Williams Gibson e Bruce Sterling. Non è la prima volta che il cinema si cimenta con Neuromante, con molta probabilità non sarà neanche l’ultima, vedremo se il regista Vincenzo Natali, nome italianissimo ma statunitense per nascita e cultura, riuscirà a rendere le atmosfere cupe e l’umanità degradata che fanno da sfondo alle avventure del Cyber Cowboy Case nella matrix, nella matrice. Vedremo se saprà rendere le emozioni di un uomo distrutto, e senza più niente, cui viene data una nuova, ambigua e pericolosa, possibilità. Vincenzo Natali si è già cimentato con la fantascienza attraverso la direzione dei suoi Cube e Cypher, ma qui è atteso ad una prova molto simile ad un esame di laurea. Del resto il cinema ha spesso attinto a piene mani dalla cultura Cyberpunk, ed spesso ne ha avuto un ritorno d’immagine, ed economico, notevole. Basti pensare che possono essere considerati film cyberpunk capolavori quali il Blade Runner di Ridley Scott (Quante volte avete sentito “ho viste cose, che voi umani..”), Johnny Mnemonic (anche questo, guarda caso, tratto da un racconto di William Gibson) e Il Tagliaerbe (tratto da un racconto di Stephen King). Seppur un po’ tirate per i capelli anche alcune tematiche della Saga di Matrix possono essere ricondotte alla cultura Cyberpunk. Magari un bel film potrebbe anche servire da volano ad un genere letterario, la Fantascienza, che in Italia è visto non solo di nicchia, ma con il fumo negli occhi. Talmente di nicchia che una casa editrice specializzata nel genere, la Nord, è stata assorbita ed ora pubblica quasi esclusivamente gialli e noir, mentre la gloriosa Perseo Libri è stata acquistata dalla Elara Spa, che continua a pubblicare fantascienza. I lettori italiani poi guardano con un po’ di sufficienza i romanzi di fantascienza, come fossero si serie B; chissà se cambierebbero idea se sapessero che erano i romanzi preferiti del A Beautiful Mind John Forbes Nash Jr. Dopotutto Matrix non lanciò un modo di vestirsi e muoversi? Come sarà Neuromante di Natali? L’ennesimo brutto film tratto da un bel libro o un film degno di essere visto e ricordato? Ancora non lo sappiamo…
Massimo Bencivenga
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