Quante volte ci siamo sentiti dire che siamo nell’era della comunicazione e delle immagini. Uno dei libri cult degli anni ’90 del resto non si intitolava “Essere Digitale” di Nicholas Negroponte? Se alla parola comunicazione aggiungiamo la parola digitale potremmo ottenete, in una delle tante variabili, la parola fotografia digitale. Lungi dall’essere una mera espressione di bit che si sovrappongono a bit la fotografia digitale rappresenta l’ibernazione di un momento, l’emozione che si cristallizza non per essere dimenticata, ma per diventare qualcosa di etereo e sospesa, al fine di poter di nuovo essere rivissuta, una fonte alla quale abbeverarsi, un istante diventato, nel fiume del tempo, un totem ed una pietra miliare salda alla quale far riferimento, la stella polare che riporta ad un momento ed un’immagine che hanno avuto il potere di incantarci.
La Fnac fedele al proprio impegno di divulgazione e promozione della fotografia, ha promosso, in una kermesse iniziata domenica 4 ottobre 2009, la Quarta Edizione della Maratona Fotografica Digitale, nelle città di Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Verona. Grandi e piccini, professionisti e dilettanti, nel rispetto dei temi di quest’anno “Angeli e Demoni nella tua città” e “Lo spazio che vorrei” hanno partecipato al concorso.
Angeli e Demoni. L’eterna lotta tra un bene che sa di sacrificio ed annullamento ed un male sensuale ed accattivante; la solarità di una buona azione contro il fascino torbido del proibito. Lo spazio che vorrei. Se pensiamo alle città del concorso, ed in particolar modo ad alcune di esse, può significare anche ridisegnare e rivalorizzare, in modo soggettivo, scorci incantevoli e scempi urbanistici, macchia mediterranea e colate di cemento. In ogni caso la fotografia è, a un tempo, un’istantanea della realtà e uno scorcio di quello che si vorrebbe.
Le foto, e non avrebbe potuto essere altrimenti, sono giunte copiose, tante e di qualità, talmente tante e talmente di qualità che non di rado la Fnac ha avuto difficoltà nell’indicare le foto finaliste. Un amico e collaboratore di Sullanotizia.com è giunto in finale nella città di Napoli. La foto in questione è relativa al tema caro anche al Dan Brown che sta furoreggiando con “Il simbolo perduto”. La foto ritrae un demone e un angelo.
L’angelo è un semplice soldato di Dio della schiera celeste di San Michele, campione e condottiero delle schiere celeste nella battaglia finale contro le forze del male nella piana di Megiddo (la Har Megiddo che è diventata Armageddon). E’ immortalato con la corona perché chi opera nel Bene, e per il Bene, è un re. Non poteva mancare l’onnipresente gobbo, un riferimento sicuramente arcano e tenebroso, ma benigno (è simbolo di fortuna), frutto di un sincretismo pagano-cattolico avvenuto secoli fa, ma di cui ancora riecheggia, come un rumore di fondo, la forza.
Un angelo,un demone e un gobbo, forze potenti e forze elementari, animiste. Napoli è così: sincretica, costruita a strati. E’ sole e luna. E’ luce e tenebre. E superstizione.
L’autore della foto è Claudio Marino ed è stata scattata in via San Gregorio Armeno, la via dei presepi Questo è il codice per votare la foto nella Città di Napoli NA030 Entro il 12 Gennaio saranno rese note le foto vincitrici.
Agli autori vincitori saranno regalate delle Macchine fotografiche
Massimo Bencivenga
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