Esiste in giro per il mondo un libro che smonta, o perlomeno insinua molti dubbi, alcune delle storie più raccontate al mondo, le storie narrate da Omero: l’Iliade e l’Odissea. Il libro è Where Troy Once Stood scritto da Iman Wilkens e non esiste la traduzione in italiano, perlomeno non che io sappia.
L’ingegnere italiano Felice Vinci ha scritto un altro libro sull’argomento. Sia Wilkens che Vinci optano per un’altra collocazione spaziale per gesta narrate dal vate cieco Omerus: il mar baltico in luogo del mediterraneo, e ovviamente i luoghi narrati sono altri.
La geografia narrata da Omero è abbastanza precisa per ciò che concerne i nomi ma spesso sbagliata per collocazione, a volte in maniera grossolana.
Vediamo alcuni argomenti a sostegno dell’ipotesi baltica.
Omero parla con frequenza di pioggia costante e battente, nebbia fitta, foschia, nevischio; in alcune situazioni i guerrieri invocano gli dei chiedendo loro di concedere bel tempo per la battaglia.
Pioggia costante, nebbia, nevischio in Turchia?
Riguarda alla vegetazione Omero descrive alberi adatti a clima freddi, parla di latifoglie decidue mentre in Grecia e Turchia sono molto diffusi gli ulivi.
Quando passa all’alimentazione sembra che i guerrieri mangino, e molto, anguille ed ostriche. Le prime nascono nel mar dei sargassi e preferiscono i mari del nord, più freddi di quelli del mediterraneo.
Omero descrive cocchi e carri trainati da cavalli; in realtà i greci preferivano combattere a piedi e il corpo a corpo.
Le navi sembrano dakkar vichinghi.
Il mare di Elle viene identificato con il baltico laddove antiche tradizioni orali riecheggiano le storie dell’Iliade e l’Odissea.
Omero descrive e parla di 14 fiumi intorno a Troia, e se riesce difficile, se non impossibile, trovare tali fiumi in Cappadocia, è sospetta la relazione con i 14 fiumi della zona dell’East Anglia; in tale ottica il Temese potrebbe riecheggiare il Thames, il Tamigi. E le assonanze sono notevoli anche in altri casi.
Menelao è rosso di capelli, Ulisse fulvo, Achille biondo e tutti di carnagione chiara.
Tipici mediterranei… vero?
I greci e troiani tratteggiati da Omero bruciano in grandi pire di fuoco i loro morti, i popoli del mediterranei tumulavano i loro morti.
E dove Wilkens avrebbe ubicato Troia? Secondo lo studioso nella zona delle Gog Magog Hills. L’ingegner Vinci sostiene infatti che il popolo miceneo vivesse originariamente sulle coste del Mar Baltico e successivamente esso sarebbe migrato verso regioni più calde, per insediarsi infine in Grecia. Le gesta narrate nei poemi omerici e molte altre vicende della mitologia greca risalirebbero quindi ad un'epoca precedente alla migrazione.
In ultimo una considerazione che sin da adolescente mi aveva incuriosito: le affinità tra Achille e Sigfrido, l’eroe dei Ciclo dei Nibelunghi.
Entrambi semidei, ambedue biondi, forti, velocissimi e invulnerabili tranne che in punto, la caviglia per Achille e un punto tra le scapole per Sigfrido.
Ma sono le loro donne a far riflettere. Nella vita di Achille sono state molto importanti Briseide e Criseide, è anche per loro che ci fu lo strappo con Agamennone.
Sigfrido amò due donne. I nomi? Brunilde e Crimilde.
Briseide e Criseide, Brunilde e Crimilde.
Un caso?
Massimo Bencivenga
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