L’attesa sfida all’ultimo Grande Elettore tra Obama e Romney sta arrivando alla data decisiva. Oggi non parlerò dei sondaggi e di come sia avanti uno o l’altro di mezzo punto in questo o quello Stato in bilico, giusto en passant dico che con molta probabilità saranno decisivi, come già detto, gli Stati dell’Ohio e della Florida. I grandi gruppi bancari per chi fanno il tifo e a chi hanno fatto più donazioni?
Se quattro anni fa alcuni colossi si schierarono con lo Yes, We Can di Obama, adesso le cose sono “leggermente” cambiate. Andiamo un po’ a vedere qualche numeretto. Il colosso Goldman Sachs, la banca che è tutte le banche, il sistema che è tutti i sistemi, ha donato a Mitt Romney 1,8 milioni di dollari: a Obama solo 136mila dollari. Quattro anni fa quelli di Goldman diedero a Obama poco più di un milione. Eppure Obama, in questi quattro anni, non ha affatto mortificato né tartassato il sistema bancario, da altre parti è andata peggio.
C’è forse la paura del Dodd-Frank Act alla base del voltafaccia? Può essere, ma non basta a mio avviso a giustificare una simile sperequazione Romney-Obama. Ricordo velocemente che il Dodd-Frank Act è una serie di norme che vieta alle banche di fare investimenti speculativi con mezzi propri, e che prevede, altresì e tra le altre cose, un calo dei bonus manager.
Sulla falsariga di Goldman Sachs si sono schierate anche le compagne di merende come: Bank of America, Jp Morgan, Morgan Stanley e Citigroup, che, tutte insieme, hanno portato alla campagna elettorale di Romney altri tre milioni di dollari. In toto, il Presidente Barack Obama ha “incassato” dagli istituti finanziari meno la metà di quanto invece è stato “donato” al suo sfidante, il milionario e mormone Mitt Romney. Più favorevoli al mormone sembrerebbero essere anche altri colossi come At&t, Verizon e Boeing.
Va però detto che, nonostante le banche lo abbiano un po’ appeso, Obama continua ad essere in testa nella classifica delle donazioni, l’exploit è dovuto principalmente al fatto che il presidente nero è ben visto e appoggiato dalla grande aziende del Web e dell’Informatica come Google, Twitter e Microsoft.
Massimo Bencivenga
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