Good Luck, Mr. Gorsky!, sulla Luna Neil Armstrong disse anche questo
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Good Luck, Mr. Gorsky!, sulla Luna Neil Armstrong disse anche questo

E' morto Neil Armstrong, il primo uomo sulla Luna, l'astronauta che disse un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l'umanità

Good Luck, Mr. Gorsky!, sulla Luna Neil Armstrong disse anche questo

 

Neil Armstrong è morto. Mentre un altro Armstrong, Lance, è nella bufera muore Neil Armstrong, comandante della missione Apollo 11, il primo uomo a coronare il sogno umano di mettere piede sulla Luna e a dare sostanza al sogno di romanzieri come Keplero e Verne, già perché lo scienziato Keplero scrisse anche un romanzo sugli abitanti della Luna, adesso diremmo un romanzo Sci.Fi.

Neil Armstrong posò il piede sul nostro satellite nella notte italiana tra il 20 e 21 luglio del 1969, con il mondo incollato ai televisori. Fu lui il primo a scendere, noblesse oblige, in qualità di Comandante della missione Apollo 11.

E’ morto all’età di 82 anni, ma le sue parole non moriranno affatto con lui. Tutti si ricordano che disse: “Hat's one small step for [a] man, one giant leap for mankind.” Ossia, Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un balzo da gigante per l'umanità. Ecco questa è e sarà la sua eredità, che avrà il potere di resistere ai Millenni.

Ma Neil Armstrong disse anche altro, quella notte. Qualcosa di enigmatico che fece  spremere le meningi a molti. Cosa disse? 

Poco prima di rientrare nella capsula, Armstrong disse: “Good Luck, Mr. Gorsky!”.

Molte persone cominciarono a pensare che si riferisse a un qualche cosmonauta sovietico; loro avevano mandato su Gagarin, ma la Luna fu presa dagli americani.  
Un rapido controllo evidenziò che non esisteva nessun Gorsky nelle liste (sia russe che americane) del programma spaziale. Negli anni seguenti, molti giornalisti chiesero ad Armstrong cosa significasse quella frase, ma il cosmonauta si limitava semplicemente a sorridere.

Solo nel 1995, il 5 Luglio, a Tampa Bay, Florida, all’ennesima domanda, ormai vecchia di 26 anni, Armstrong si decise a svelare l’arcano. Anche perché, nel mentre, il signor Gorsky era morto.

E raccontò di quando, nel 1938, era un ragazzino di una piccola città del Midwest che stava giocando a baseball con un amico in cortile. Il suo amico colpì la palla spedendola nel giardino dei vicini. La palla atterrò proprio di fianco alla finestra della camera da letto della casa. I suoi vicini erano il signor e la signora Gorsky.

Come fece per raccogliere la palla, il giovane Armstrong udì la signora Gorsky urlare al marito: “Un pompino! Tu...vorresti un pompino??? Ti farò un pompino quando il ragazzo della porta accanto camminerà sulla luna!!!”

Adesso, non possiamo che augurare buona fortuna e buon viaggio a Neil Armstrong, l’uomo che andò sulla Luna.

Massimo Bencivenga

 

 
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