 Il festival si apre con l’omaggio alla più grande di tutte, alla voce che il festival ha avuto il piacere di ospitare più volte, Mina. E poco importa se “Nessun Dorma” di Puccini eravamo abituati a sentirla cantata da Pavarotti…. “la tigre di Cremona” la interpreta in maniera divina!!! Magnifica la scenografia, con l’orchestra ben in evidenza a sottolineare, che al di là delle gambe della Piovan o del costumino nerazzurro di Katy Perry, siamo all’Ariston per il festival della musica italiana.
Tra le simpatiche gag della rodata coppia Bonolis-Laurenti, la prima serata della rassegna scivola via in maniera simpatica e piacevole condita dal vertiginoso spacco di Alessia Piovan, un po’ impacciata nelle presentazioni, dal collegamento, onestamente fuori tema con Miguel D’Escoto, presidente dell’Assemblea generale dell’Onu. Il momento più caldo della serata avviene quando, dopo la canzone “Luca era gay” di Povia, Bonolis concede la parola a Franco Grillini, presidente dell’Arcigay, che legge un sms arrivatogli da un amico durante l’esibizione di Benigni e poi tuona “Povia impari cos’è la felicità!” La canzone di Povia, che racconta la storia di un ragazzo che, a causa di motivi familiari, cerca l’amore attraverso l’omosessualità per poi scoprirsi eterosessuale e formare una famiglia con una ragazza. A nostro modesto parere, il polverone sollevato su questo testo è eccessivo, pretestuoso,e ci sa tanto di ricerca di visibilità e di pubblicità… Ed il presentatore moderno di fronte all’atmosfera da reality che di crea dietro a queste polemiche, alla continua rincorsa dell’audience, ci sguazza. Due gli ospiti di questa prima serata, Benigni e Katy Perry. La performance di Benigni è, a nostro modesto parere, eccessivamente lunga, ben 30 minuti di monologo, durante i quali, lancia continue frecciate a Berlusconi attraverso battute fritte e rifritte. Per gran parte fuori luogo e ripetitivo: non ci sembra il palcoscenico dell’Ariston, il luogo adatto per fare della satira politica… ammesso che parlare solo e sempre di Berlusconi, lo sia. La sua esibizione passerebbe quasi inosservata se non venisse conclusa, accendendo gli animi della polemica sull’omosessualità, con un inno all’amore, di qualunque sesso e con la interpretazione a memoria di una lettera scritta dal poeta Oscar Wilde, in carcere ai lavori forzati per l’accusa di omosessualità, al suo giovane compagno. Per quanto riguarda Katy Perry, la sua performance è all’altezza della sua fama. La febbre non le impedisce di accendere il palco di Sanremo con la hit “Hot ‘N Cold” e con il siparietto con Bonolis e con Laurenti. Dopo infatti aver cantato con un membro del coro dell’orchestra un pezzo di “Don’T Stop Me Now” dei Queen, passione che l’accomuna al presentatore,rivela il completino nerazzurro nascosto sotto l’abito di scena (per la gioia dell’interista Bonolis) e poi bacia sulle labbra Luca Laurenti. Per la cronaca, solo dopo l’una di notte Bonolis rivela il risultato della prima serata. Vengono eliminati gli Afterhours, Tricarico e Iva Zanicchi. Per loro ci sarà il televoto di giovedì per tentare di essere ripescati. Delle performance, a nostro modesto parere nessuna lascia davvero il segno…
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