 L’anno scorso fu la sorpresa di fine anno. Sto parlando di Superbrain – Le supermenti, una gara di supercervelli, anche se in realtà si trattava di prove mnemoniche. La scorsa settimana ho mandato una stringata email nella quale mi candidavo come concorrente. Se mi dovessero rispondere affermativamente sarei un po’ nei pasticci, perché non ho preparato nessun numero ad effetto. Una sera, pensandoci, mi dissi che avrei scelto di concorrere con domande sulla nazionale italiana di calcio ai mondiali. Sui tabellini delle partite. Si tratta di 82 partite, contando una partita del 1934 con la Grecia che qualcuno reputa sì e qualcuno no come appartenente a quel mondiale. Si tratta dicevo di 82 partite, 82 risultati e centinaia di altri dati, come l’arbitro, le formazioni, la data, il minuto dei gol e così via. Credo che solo così si possa facilmente arrivare a dover memorizzare diverse migliaia di concetti tra date, nomi e numeri. Non poco. Son sicuro che sarebbe impegnativo per me, ma sono abbastanza certo che farei anche ed eccome la mia porca (per dire bella) figura.
Se non mi rispondono, pazienza. Altrimenti me lo vedrò in tv e farò il solito trollaggio su Twitter, spiegando perché e per come non c’è niente di eccezionale, tra quanti han fatto dei corsi di memoria, nel ri-mettere in ordine 40 coppie di sposi che si sono appena mischiate. Un esercizio che farei in quattro e quattr’otto, con una altissima percentuale di riuscita.
La storia dei quiz insegna che il calcio è sempre andato molto forte in tv. Uno dei campionissimi di Telemike era il mitico Marco Colla, che sapeva tutto sul Genoa. E c’era un medico siciliano, Salvatore Vària, supercampione di Superflash che come me si presentò a sulla nazionale di calcio.
Siamo un popolo di concorrenti tv e quiz, e a me son sempre piaciuti. Da ragazzino, diciamo ancora bambino, guardavo doppio slalom condotto da Corrado Tedeschi che tra i campioni può annoverare Auro Bulbarelli, oggi firma e giornalista sportivo di punta per ciò che concerne il ciclismo. Poi venne Telemike come detto e La Ruota della Fortuna con Paola Barale, ma non ricordo, mi spiace, il giovanissimo Matteo Renzi. Sul finire dei novanta e gli inizi del Millennio per me fu festa grande: Sarabanda, mi candidai, superai il provino telefonico, peraltro banale, ma non se ne fece più nulla e fu un bene perché sarei potuto capitare durante i regni di Valentina, l’orecchio assoluto, e Max, il campione mascherato; Passaparola, un grande gioco a quiz, che vedrei bene riproposto; e Chi vuole essere Milionario, anche in questo caso superai provino telefonico e su carta a Napoli nel Febbraio del 2011, ma poco dopo il programma venne interrotto.
Mi piacquero anche le (poche) puntate di Il Migliore condotto da Mike Buongiorno, dove l’erudizione e la cultura particolare e quella generale erano ben miscelate. Tranquilli, lì non mi candidai proprio. E me ne pento, ma all’epoca non ero neanche un blogger. Ero disoccupato.
A proposito, qualcuno ha notizia di una finale tra campioni di Passaparola nel Giugno 2000 che vide opposti un ingegnere e un medico tarantino. Vinse l’ingegnere, ma per avanzo di secondi che aveva peraltro ereditato dalle manche. Qualcuno ricorda i nomi?
Massimo Bencivenga |
