Il pesce combatte il diabete. Condotto dai ricercatori della Medical Research Council Epidemiology Unit di Cambridge (pubblicato sul numero di novembre del American Journal of Kidney Diseases), un recente studio britannico ha palesato che consumare pesce (due volte a settimana) per le persone che soffrono di diabete aiuta a evitare che insorgano nefropatie. Può sembrare strano il dato, visto che generalmente ai malati di diabete viene consigliato di diminuire o abolire gli alimenti ricchi di proteine. Infatti sia nel diabete di tipo 1 che di tipo 2 la compromissione renale è abituale e ingerire proteine non fa altro che sovraccaricare il lavoro dei reni, nuocendo ulteriormente. Stando, però, allo studio degli scienziati di Cambridge non è tanto la quantità di proteine consumate ad arrecare danno quanto la loro tipologia.
E a tal proposito, il pesce rappresenterebbe una fonte proteica addirittura salutare, forse perché i suoi grassi sarebbero in grado di rendere migliori i profili lipidici del sangue dei pazienti e quelli che sono stati analizzati dallo studio lo hanno confermato, registrando, altresì, una successiva riduzione del rischio di complicazioni a livello dei reni.
LO STUDIO – Il campione su cui è stato condotto lo studio era di 22 mila soggetti, di cui 517 diabetici. L'8,3 per cento dei soggetti malati di diabete mostrava elevati livelli di albumina nelle urine rispetto al l'1 per cento dei soggetti non malati di diabete. Analizzando le abitudini alimentari è stato messo in evidenza che il 18 per cento dei soggetti malati di diabete che hanno sostenuto di consumare pesce meno di una volta a settimana manifestava macroalbuminuria, mentre tra quanti hanno sostenuto di ingerirlo più di due volte a settimana la percentuale è scesa al 4 per cento. La dottoressa Amanda I. Adler, sostiene che questa scoperta dovrà essere studiata a fondo tramite esperimenti nel campo dell’alimentazione, con lo scopo di stabilire quali siano i pesci più appropriati, la frequenza consigliata e la maniera migliore di prepararli e condirli. Tutto questo al fine di tutelare nella maniera migliore i reni dei malati di diabete. |