Esiste un filo sottile, ma visibile, che lega i templari alla scoperta dell’America e, più in generale ancora, delle grandi scoperte marittime. Il 13 ottobre 1307 salpò, dal porto di La Rochelle, la flotta templare per sfuggire alla persecuzione. Per dove? Nessuno è in grado di dirlo con esattezza. Possiamo basarci su effetti indiretti. Di certo esistono documenti che certuni templari trovarono riparo e quartiere in quella che noi adesso chiamiamo Scozia ed ebbero gran parte nel favorire l’ascesa di Robert The Bruce. In tale terra furono protetti dalla famiglia St.Clair (o Sinclair). Di certo si orientarono anche verso la terra che chiamiamo Portogallo. In tale terra i templari, accettati e protetti, cambiarono nome fondando un nuovo ordine: l’Ordine dei cavalieri di Cristo, e non di rado i regnanti, come Enrico il navigatore, ne furono gran maestri.
Qualcuno fa notare che il nome Portogallo sia qualcosa del tipo Port-O- Graal, il porto del Graal, e si possono riscontrare anche le analogie che la massoneria ebbe nella formazione degli Stati Uniti d’America e nell’indipendenza del Brasile, colonia portoghese. Un certo Henry Sinclair intorno al 1398 partì verso occidente seguendo le indicazioni di una misteriosa mappa, la mappa di Zeno. Gli Zeno, Antonio e Nicolò, erano marinai veneziani che furono al servizio di Henry Sinclair. Chi ha visto, e studiato, la mappa nutre forte dubbi in proposito; in primis è precisa, troppo precisa nel tratteggio dell’Islanda e della Groenlandia grazie alla tecnica delle proiezioni coniche, tecnica scoperta tre secoli dopo. Qualcuno si azzarda a dire che quella mappa sia stata ricavata da altre, molto più antiche, tratteggiate da antiche popolazioni del nord, in alcuni casi anche mitologiche, come Thule, Iperborea, etc..queste sono solo speculazioni. Quella delle mappe più o meno ucroniche, cioè impossibili per i tempi, è un argomento che andrebbe sviluppato a parte.
Pigafetta, marinaio al servizio di Magellano, portoghese, afferma che egli si serviva di una mappa, copiata da una più antica, in possesso del re del Portogallo, legato ai templari. Sulla base di tale mappa, Pigafetta c’informa della sicurezza, mostrata dal comandante, sull’esistenza dello stretto che poi sarà detto di Magellano. La mappa era stata copiata da uno dei cartografi corte, Martino di Boemia. In modo analogo si parla di una misteriosa mappa in possesso di Colombo, e sulla base della quale riuscì a rabbonire i marinai che volevano fare marcia indietro. Colombo sapeva e predisse con esattezza il tempo e la distanza per recedere dalla sua decisione. Torniamo ai Sinclair, le origini della famiglia sembrano avere la genesi nella Norvegia e nelle Orcadi, un membro della famiglia fu cugino primo di Guglielmo il conquistatore. Intorno al 1057 un William Sinclair ricevette, permanentemente, il possedimento di Rosslyn; la famosa cappella di Rosslyn fu eretta tra il 1446 e il 1450; ed è straordinaria la somiglianza con il Tempio di Salomone a Gerusalemme. La cappella è un inno di pietra alla massoneria e all’esoterismo. La famiglia Sinclair è sempre stata importante nella storia della massoneria e della Scozia; in realtà ha avuto gran parte anche in quella americana. Arthur Sinclair, discendente di Henry, combattè per l’indipendenza e fu anche presidente degli Stati Uniti, prima di Washington. Urge una spiegazione. Prima di George Washington si succedettero alla presidenza del congresso otto reggenti provvisori: Arthur Sinclair ne fu il settimo. Poi fu eletto governatore dei territori del Nordovest. Torniamo agli Zeno e ad Henry Sinclair. In un carteggio degli Zeno con un altro fratello, Carlo, a Venezia, si parla di 4 navi dei Sinclair salpate nel 1371 e tornate nel 1392, al tempo del primo contatto degli Zeno con Henry. Zeno parla di un viaggio, intrapreso con Henry, con sbarco in quella che noi chiamiamo Nuova Scozia. Qui Sinclair sbarcò e, gli Zeno possono solo intuirlo, esplorò per circa due anni l’entroterra. Esiste nella regione una leggenda dei micmac, nativi americani sui quali andrebbero sprecate due parole sulla somiglianza in alcuni usi con gli egizi, ma non è questo il momento, che narra di un dio, Glooscap, che come Sinclair sbarca con tre figlie e salpa dopo un paio d’anni. La zona esplorata è ricca di riferimenti a templari, massoneria e tesori. Il tesoro dei templari? Henry venne assassinato, alle orcadi, appena tornato da quel viaggio. Spero non vi siate persi in questo periplo tra templari, Scozia, Portogallo e Nuovo Mondo. Alcune cose sono indubbie.
È indubbio che i templari trovarono quartiere e accoglienza in Scozia e, dai re, in Portogallo.
È indubbio che i portoghesi hanno contribuito più di tutti all’epopea delle grandi scoperte marittime. Forse perché erano in possesso delle migliori mappe? E da chi le avevano avute? E se prendiamo per buona l’ipotesi di un Colombo nobile ebreo portoghese alcuni cerchi sembrano chiudersi ed altre ipotesi farsi largo. E se i templari erano in possesso di mappe ucroniche, da chi le avevano avute? O dove le avevano copiate? A Gerusalemme? Sono il retaggio della biblioteca di Alessandria?
Massimo Bencivenga
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