Quando due milionari giocano a “chi ce l’ha più lungo” che tradotto significa vediamo chi mette più soldi sulla bilancia a rimetterci è, molte volte, il resto del mondo. Parliamo di due milionari. Molto diversi tra loro. Uno si è fatto da solo, pensate che ha saputo l’identità di sua madre a 48 anni suonati, mentre del padre vero ancora non si sa niente, è un classico case history del sogno americano. Il ragazzo inquieto, sveglio e problematico che diventa milionario grazie all’informatica e comincia a macinare soldi e mogli (4), sempre divertendosi, e sempre con il sorriso sulle labbra.
Il cognome che il padre adottivo, un ebreo russo in fuga dalla Crimea, gli ha regalato fu dallo stesso adottato in omaggio all’isola di Ellis Island, che accoglieva gli immigrati. Il suo nome è Larry Ellison, quarto uomo più ricco al mondo e patron della Oracle Corporation. L’altro è figlio di un pioniere dell’ingegneria genetica; è nato ricco, con le amicizie giuste, ha frequentato le scuole giuste (Harvard Business School) e ha sposato una miss. Il nome? Ernesto Bertarelli, ex patron della casa farmaceutica Serono, acquistata per 10,6 miliardi di euro dalla Merck KGaA. Cosa unisce, a parte i soldi, Larry Ellison e Ernesto Bertarelli? La passione per la sport e, più specificatamente, per la Vela. Ricordate le dichiarazione di Bertarelli all’indomani della vittoria nella Coppa America 2003? Vi aiuto io, blaterò di far lievitare l’America’s Cup, di farla crescere sul modello della Formula Uno e così via. A sette anni di distanza il risultato è che la 33esima edizione della più antica competizione sportiva del mondo che ancora si disputa sarà giocata solo da due equipaggi: il Defender Alinghi e Oracle. Alighi è il team di Ernesto Bertarelli: soldi svizzeri, marinai neozelandesi ed ingegneria svizzero-italiana; nella progettazione degli scafi tanta parte hanno avuto, insieme al matematico, ed accademico dei lincei, Alfio Quarteroni, gli ingegneri aerospaziali Davide Detomi e Nicola Parolini. Difficile riassumere in poche righe due anni di diatribe legali, carte bollate e sgambetti da ambo le parti. Il risultato è questo: due sole imbarcazioni, a Valencia come indicato da Alinghi, e con l’ausilio di motori per regolare le vele, come voluto da Oracle, si scontreranno intorno alla metà di Febbraio per aggiudicarsi l'America's Cup 2010. Motori all’America’s Cup? Ma il motore delle regate non deve essere solo il vento? Si sono dati battaglia in tribunale con tonnellate di carte bollate e a suon di milioni ed alla fine sono rimasti solo loro. E questo che aveva in mente Bertarelli quando parlava di America's Cup modello Formula Uno? Non credo, perché in tal modo a rimetterci sono anche loro che avranno meno sponsor e meno soldi dalla pubblicità e dai diritti tv. Eppure il muro contro muro, quel vediamo chi ce l’ha più lungo ha portato a questo.
Entrambi amano salire personalmente sugli scafi, per Valencia 2010 si parlerà di multiscafi, altra bizzaria, ma a bordo si comportano in modo molto diverso. Ernesto Bertarelli da Svizzero: freddo, calcolatore, attento ad evitare tutto quello che è superfluo; Larry Ellison da avventuriero: caciaro, volitivo; all’ultima America‘s Cup lo abbiamo visto fianco a fianco con i marinai a tirare le vele.
Il quarto uomo più ricco del mondo che lavora come un mozzo.
Se fossero nati qualche secolo fa si sarebbero ugualmente scontarti: Ernesto Bertarelli sarebbe stato un ricco e raffinato armatore della Compagnia delle Indie, mentre Larry Ellison non avrebbe potuto che essere un temuto corsaro.
Massimo Bencivenga |