Tra non molto inizieranno le Olimpiadi Invernali di Vancouver 2010. Vancouver, la città più vivibile del mondo, sta diventando un po’ rumorosetta proprio con l’approssimarsi della scadenza olimpica. Come chiunque ben sa le Olimpiadi, di qualsiasi tipo, sono un legittimo e chiaro obiettivo per i terroristi, ed allora ecco che anche a Vancouver 2010 c’è stato un giro di vite per quanto concerne la sicurezza. Migliaia di homeless (cosa credete ci sono anche lì!) sono stati sloggiati a forza e questa stretta non è piaciuta ai tanti pacifisti canadesi che vedono lesa la loro privacy senza un valido motivo. Ci sono problemi anche di altro tipo e più specificatamente sull’utilizzo nei loghi, e ipso facto nel merchandising e nel marketing, di elementi e spiriti-guida appartenenti alla tradizione dei nativi.
Gli organizzatori hanno detto che comunque una cospicua parte del ricavato verrà girata allo Aboriginal Youth Sport Legacy Fund; magari sarà anche vero, ma se avvertiti mi sa che non avrebbero avvallato una simile iniziativa. L’Italia ha organizzato le scorse olimpiadi a Torino e i mondiali di nuoto a Roma la scorsa estate. E sappiamo poi come sono andate le cose, dal punto di vista contabile e delle strutture. Ma la stessa Italia come arriva a queste Olimpiadi? L’exploit di 3 anni fa è impensabile, ma qualche soddisfazione ce la toglieremo comunque. Con chi? Si spera in Enrico Fabris nel pattinaggio in velocità e in Carolina Kostner che avrà tante aspettative ma che dovrà anche decidere cosa vuole diventare da grande (ha solo 22 anni eh!). Intanto è campionessa europea, ed è ben intenzionata a riscattarsi dopo Torino 2006, dove sentì un po’ troppa pressione su di sé. Nello sci alpino dove pesa il forfait di Giorgio Rocca, qualcosa ci aspettiamo dai Moelgg (Manuela e Manfred), dal “nuovo Tomba” (ma solo perché romagnolo) Razzoli Giuliano, una zampata è possibile da Massimiliano Blardone, ormai 30enne.
In campo femminile qualche speranza è appesa ai numeri di Denise Karbon e Nadia Franchini; la ventata di gioventù è rappresentata da Federica Brignone, poco più che 19enne ed anche lei figlia d’arte, come tanti nel Circo Bianco. Nello slittino si vedrà Armin Zoeggeler veterano di tante discese cercare di arrivare a medaglia, e non so se esiste nel mondo un atleta che ha conquistato medaglie in 5 Olimpiadi differenti. L’Italia nel 2006 finì nona nel medagliere, ma sarà difficile bissare tale risultato; anche considerando che qualche contributo arriverà dallo sci di fondo, dal short track, dai salti e così via. Di certo però possiamo sicuramente dire che non faremo la figura barbina dell’atletica ad agosto, rientrata dai mondiali di Berlino senza una medaglia che fosse una: neanche quella di bronzo del quarto posto! I protagonisti? Non c’è un Marc Girardelli, un Hermann Maier o un Pirmin Zurbriggen, neanche un Alberto Tomba o uno Ingemar Stenmark. Neanche Benjamin Raich è quello degli scorsi inverni, quello capace a Torino 2006 di fare oro in Slalom e Gigante, come Tomba, come Stenmark. Nello speciale ci sono almeno dieci atleti che possono puntare alla medaglia. A Vancouver 2010 ci sarà anche Bode Miller, ma con lo sciatore figlio di figli dei fiori non si sa mai con quale spirito affronterà la kermesse. A Torino prima della discesa libera tirò le quattro con una coniglietta di Playboy al Tabata, e prima dello slalom si slogò la caviglia giocando a Basket (!?). Rimane comunque un talento immenso. In campo femminile, liberato il campo dalla star Janica Kostelic, sono in molti a puntare su Lindsey Vonn. E poi c’è sempre la solita, immensa Anja Paerson. Una del club “vincitori in ogni specialità”. Ma noi vogliamo scommettere sulla ragazza del Minnesota. Su Lindsey Vonn (foto). E su un’affermazione di Bode Miller, un altro del club.
Massimo Bencivenga
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