 Il governo ha deciso di togliere l'incentivo di "avviamento attività" a Sky, e di portare l'IVA al 20%, dato che ormai Sky può vantare un parco clienti di tutto rispetto e naviga (evidentemente) nell'oro, se può permetterci di bombardarci asfissiarci esasperarci con pubblicità via radio giornali tv e telefono. Apriti cielo! Sembra che sia stata raddoppiata l'IVA sul pane! I nostri padri e nonni ascoltavano con la radiolina attaccata all'orecchio la cronaca della partita di calcio alla domenica, adesso invece è vergogna dire che non si può seguire la propria squadra su Sky ogni domenica, possibilmente grazie ad un abbonamento proprio privato. Non vi sembra che questo sia in contrasto con le lamentele (di chiunque, ormai) per non riuscire ad arrivare alla fine del mese?
E' possibile che si debba riservare questo spazio agli onori della cronaca per una azienda produttrice di beni di lusso, che deve semplicemente cominciare a pagare le tasse come tutti gli altri, tutte le altre industrie italiane che producono beni più o meno indispensabili? Eh sì perché: se c'è la crisi, Sky è un lusso. Se invece si vuol sostenere che Sky è intoccabile, che Sky "ci serve", allora non ci lamentiamo né per i salari né per il costo della vita. Se non sappiamo rinunciare nemmeno al più futile dei vizi, di cosa ci possiamo lamentare, noi che siamo la nostra stessa rovina? Se in Italia a dire di tanti "si sta male", è anche colpa di noi italiani, che non sappiamo mai rinunciare a niente e dobbiamo sempre essere tutti contenti, e se non siamo tutti contenti, siamo tutti scontenti. Non ci rendiamo conto che andiamo sempre più verso la rovina se ci deve sempre "rientrare tutto"!
Francesca Sensi |