LA NOTIZIA. Il giudice, siccome il condannato non aveva una dimora, gli ha assegnato come domicilio, in cui scontare la pena, una panchina in un parco in via Trieste a Limbiate (MI). Per una intera settimana, il malcapitato ladro, è stato al freddo e alle intemperie sulla sua panchina, fino a quando una sua amica non lo ha accolto a casa sua.
UNA PENA ESEMPLARE. Molto probabilmente il carcere sarebbe stato molto più comodo ed accogliente, ma il giudice, irremovibile, lo ha obbligato a stenti e al freddo. Complimenti al giudice, finalmente una pena che davvero faccia riflettere. Molto probabilmente potrebbe essere anche di esempio a tutte quelle persone che, in Italia, pensano di farla franca comunque.
RIFLESSIONI
. Questa notizia per quanto strana, potrebbe essere utile a riflettere di come il sistema giudiziario italiano potrebbe essere migliorato adeguando le pene ai reati. L'obiettivo di una pena è duplice, il primo è quello di punire e il secondo è quello di reinserire correttamente il conannato in società. Le pene che rispecchiano tutti e due gli obiettivi sono quelle che obbligano i condannati a compiere delle specifiche azioni, tipo lavori socialmente utili legatio all'infrazione commessa, anche e soprattutto quelli faticosi. Ad esempio se viene condannato uno spacciatore durante la sua reclusione dovrebbe scontare una pena al capezzale dei moribondi per droga, lavarli, ascoltarli, fare le notatte e vederli soffrire mentre stanno morendo pian piano a causa anche di persone che come lui hanno venduto droga. Questa soluzione mi rendo conto che è molto complessa da realizzare ma se vogliamo dare una vera e propria sterzata in Italia bisogna dare pene crte ed esemplari, soprattutto per reati dove il semplice carcere non cambierebbe la coscienza e la volontà del condannato.
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