Il terremoto in Abruzzo, in realtà, com’è logico prevedere, ha interessato diverse zone dell’Italia, ha provocato, e sta provocando, non poche vittime e polemiche. Come solitamente accade in questi casi il numero dei morti aumenta all’aumentare delle ore, quindi fare una stima delle perdite umane non è possibile; in modo assolutamente analogo non sarà compito agevole calcolare i danni di un simile sisma. Se poi passiamo ad analizzare i dati non è che le cose vadano meglio.
Alcuni giornali parlano di una scossa di magnitudo 6,3 intorno alle 3,30 ma, di contro, il centro per il controllo dei terremoti della California, e lì sono abituati a trattare i fenomeni sismici, riporta il dato 6,3 all’ 1,32 di notte. Ma ancora una volta il punto focale non è questo. La questione è al momento incentrata intorno alla prevedibilità del fenomeno. Se è vero che nei giorni scorsi ci sono state delle avvisaglie, nel gergo i geofisici parlano di sciame sismico, il paradigma accettato dagli scienziati recita che, pur in presenza di simili avvisaglie, non è possibile prevedere un sisma. Bene, cioè male. C’è un però… Un ricercatore dell’INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, di stanza sotto il Gran Sasso, il laboratorio studia la composizione della materia ed è situato sottoterra al fine di schermare elementi di disturbo alle misurazioni, ha nei giorni scorsi, lanciato un allarme. Il ricercatore, Giampaolo Giuliani, di questo laboratorio avrebbe messo a punto un modello statistico, e delle apparecchiature per la rilevazione sperimentale, in grado di prevedere i fenomeni sismici osservando, e misurando, la variazione di radon sulla crosta terrestre. Qualora ciò fosse vero sarebbe un caso da manuale nella Storia delle Scienze, un case history di come un tipo di ricerca di base, quella nucleare, possa portare vantaggi in altri settori. Al Gran Sasso studiando le particelle hanno trovato un segnale spia dei terremoti, sarebbe non solo bello ma anche intrinsecamente romantico. La realtà è ben più dura. Il ricercatore è stato nei giorni scorsi denunciato per aver creato allarmismo e panico, e lui stesso, pur prevedendo un’escalation di fenomeni, non aveva tuttavia previsto un sisma così devastante. In ogni caso si tratta di un passo avanti, questa questione dell’aumento del radon è stata verificata nel corso degli anni, sin dal 2001, da quando un terremoto in Turchia provocò la prima anomalia di Radon. Anche nel caso di San Giuliano di Puglia ci fu qualcosa di simile, ma all’epoca si trattava di un’intuizione empirica non supportata da una teoria rigorosa. Allo stato attuale le cose sembrano diverse e la teoria di Giampaolo Giuliani andrebbe presa in seria considerazione. Anche per confutarla.
Qualora però avesse ragione lui e non i soliti parrucconi di Stato, sto parlando dell’esimio prof Enzo Boschi, che predicano l’imprevedibilità andrebbero radicalmente rivisti sotto una luce nuove le responsabilità. In un mondo perfetto Giampaolo Giuliani verrebbe nominato d’ufficio e seduta stante a capo dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia, nell’Italia conservatrice, retriva e baronale le cose funzionano in maniera differente. Non di rado i ricercatori indipendenti che hanno osato sfidare il paradigma corrente sono stati isolati, sbugiardati e derisi. Staremo a vedere. Ci auspichiamo tutti, una volta terminata l’emergenza, un dibattito serio, coscienzioso e scevro da ogni faziosità. Vuoi vedere che, ancora una volta, e nonostante i feroci tagli, la ricerca italiana ha prodotto qualcosa di buono?
Ecco il link del sito californiano http://earthquake.usgs.gov/eqcenter/recenteqsww/Quakes/quakes_all.php
Massimo Bencivenga |