Dettate ieri le nuove direttive del Vaticano in tema di bioetica. In sintesi. No alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. No alla crioconservazione degli embrioni. No ancora all'utilizzo della pillola del giorno dopo, alla spirale e a tutti gli anticoncezionali responsabili in varia misura di forme più o meno esplicite di aborto. Nessuna ammissione per la clonazione umana e per quella a scopo terapeutico. E nemmeno per la diagnosi preimpianto. Ammesse invece le tecniche di procreazione assistita, ma solo all'interno del matrimonio e "nel rispetto della dignità delle persone" (perciò un rifiuto fermo per la fecondazione artificiale omologa ed eterologa).
Infine, una condanna per le tecniche di ingegneria genetica perché in nessun caso l'uomo deve sostituirsi al Creatore. Il lungo elenco di divieti è contenuto nel "Dignitas personae", l'Istruzione della Congregazione per la dottrina della fede. Un documento che mette a punto i limiti e i paletti posti dal Vaticano sui temi della bioetica, partendo dal presupposto che "l'embrione ha fin dall'inizio la dignità propria della persona". Dalla Santa Sede parte anche un appello agli scienziati: "I ricercatori non collaborino al male". Bene. Alcune malattie si possono curare, all’estero, con le staminali. Riesce difficile scorgere il male in ciò, ma gli italiani non potranno beneficiarne. E questo è un bene. Per il Vaticano. L’ingegneria genetica e la clonazione non le fermerà di certo una banda di arzilli ottantenni in tonaca ma, ancora una volta, gli italiani potranno beneficiarne parzialmente. Per fortuna che all’interno della coppia hanno ammesso la procreazione assistita. Gentile da parte loro. Ora l’etica è qualcosa di convenzionale, qualcosa che gli uomini hanno stabilito, e modificabile a seconda dei tempi. Una qualche legge consente l’aborto sino a determinate settimane. Ma il feto è già vita!! In questo caso la legge degli uomini non ha tenuto conto di una evidenza sperimentale, con ciò voglio dire che niente è scolpito nella pietra e quella stessa banda di ottantenni arzilli di cui sopra è abbarbicata a credenze e scritti che non solo sono fuori tempo, ma essi stessi non sembrano conoscere. E’ straordinariamente alto il numero di sacerdoti che, per esempio, ignora il battesimo, contenuto negli atti degli apostoli, di un eunuco. Sì, avete capito bene. Un Eunuco. Eppure tale accolita sembra cospirare e si sforza di trovare ogni cavillo per impedire la felicità terrena. Che Dio abbia misericordia di loro. A peggiorare il tutto è il fatto che, da sempre, il Vaticano considera l’Italia una sua enclave. E non viceversa. I nostri politici asserviti, appecorati e lontani dalla gente. Con chi dovremmo prendercela quando il figlio di un ricco si salverà con cure all’estero e un povero bimbo morirà in Italia? Che Dio li perdoni.
Massimo Bencivenga |