Questo punto è comune sia all’interpretazione dei sogni della tradizione occidentale che a quella orientale. I sogni sono spesso una proiezione archetipica delle nostre più ancestrali realtà e paure.
Perché interpretare i sogni?
Bisogna saper riconoscere in noi stessi i desideri, i rancori e tutti i sentimenti (spesso inconsci) che ci portiamo dentro e che tendiamo invece ad attribuire agli altri. Questi sentimenti sono negativi, fintanto che non li scopriamo e non li affrontiamo a viso aperto. Una volta portati a livello cosciente diventano invece motore per la creatività, si trasformano cioè in qualcosa di utile per noi stessi e la nostra esistenza si arricchisce. Ad esempio l’odio: una volta riconosciuto è fonte di aggressività che però può trasformarsi in energia da utilizzare nel nostro lavoro e non solo, anche nelle nostre relazioni interpersonali.
Abbiamo detto fin dall’inizio che i sogni riflettono delle proiezioni ed è fondamentale separare ciò che esiste dentro di noi da quelli che sono gli oggetti esterni; distinguere il desiderio che abbiamo dentro di noi rispetto a quello che si dice essere dell’altro, riconoscere l’ostilità che noi per primi proviamo nei confronti di chi riteniamo ci sia ostile.
Interpretare i sogni è come decriptare un linguaggio sconosciuto e per farlo dobbiamo saper riconoscere le proiezioni, questo è quanto ci insegna la psicoanalisi ed è per questo che lo studio e l’interpretazione dei sogni notturni è una tappa preziosa per la comprensione del nostro inconscio.
L’analisi dei sogni si rivela una fonte di ricchezza incredibile per coloro che accettano di vedere e di prendere in considerazione la possibilità di riconoscere in se stessi ciò che ritenevano fossero le caratteristiche esclusive dell’altro.
Fonte: http://smorfianapoletana.org/sogni |