 Il fisico Giampaolo Giuliani chiede a gran voce le scuse di Enzo Boschi e Guido Bertolaso, simili scuse non arriveranno mai. Gli interessati non le faranno. Ci sono tanti buoni motivi per non farle, quelle relative al potere e alla difesa di feudi personali è una di questa, forse quella più importante. Occorre fare però delle precisazioni. Bertolaso ha avuto il merito di rendere, negli anni sotto la sua guida, la protezione civile un organismo efficiente dall’armata Brancaleone che era; lo ha potuto fare in virtù di maggiori risorse finanziarie ma, ad ogni buon conto, adesso è un’organizzazione efficiente. Bertolaso è un medico, quest’affermazione potrebbe essere una valida scusante nella querelle con il fisico. Non essendo un fisico o un vulcanologo in senso stretto deve giocoforza fidarsi delle opinioni degli esperti.
Esperti della protezione civile che sono già in organico al corpo stesso, non è infatti pensabile che ogni direttore porti con sé il suo codazzo di geni ed esperti. E se gli esperti lo hanno rassicurato sull’infondatezza della “teoria Giuliani” lui deve tenerne conto. Amen. E’ pur vero che avrebbe il potere di chiedere pareri fuori, in genere si ricorre a esperti di chiara e conclamata fama, professori e baroni universitari. Negli ambienti della sismologia e della vulcanologia sono in tanti a pensarla con il paradigma “non possiamo prevedere né l’ora né il luogo esatto”, si possono solo fare delle stime probabilistiche e statistiche, ma non con la precisione che le persone vorrebbero. Per l’esimio prof. Enzo Boschi il discorso potrebbe essere radicalmente diverso. Studioso di chiara fama, apprezzato anche all’estero, sin dal 1980 bazzica negli organismi governativi e di ricerca. Un terremoto lo lanciò nelle case degli italiani, stiamo parlando del periodo immediatamente successivo al terremoto in irpinia del 1980, un altro, quello di L’Aquila, potrebbe portare alla sua immagine e integrità intellettuale un duro colpo. Boschi ha le competenze per capire se c’è del buono nella teoria del fisico Giuliani, ma pure lui, ripetiamo al pari di tanti altri studiosi, ripete e sostiene il paradigma della non-prevedibilità. Sarebbe interessante porre le seguenti domande: “E’ stata veramente presa in considerazione la teoria di Giuliani? Anche per confutarla e correggerla?”. Con molta probabilità non vi è stato dato il giusto peso. E’ questo il peccato capitale di uno studioso. Essere arroccato sulle proprie idee al fine di conservare posto e reputazione. Le nuove idee, anche nelle scienze, si affermano con una certa resistenza; lo sappiamo, ma non possiamo fare a meno di comportarci in un certo modo. Anche Albert Einstein incontrò lo stesso scetticismo, il Nobel gli fu conferito per le sue ricerche sulla fisica classica non per la relatività. E lui stesso, da rivoluzionario, si trasformò in conservatore quando si rifiutò di accettare totalmente l’espansione dell’universo, che pure aveva teorizzato, e la meccanica quantistica con il celebre aforisma “Dio non gioca a dadi con l’universo”. Boschi è da molto tempo, forse troppo tempo, all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in simili condizioni la tendenza ad un sistema “feudale” di fedeltà e vassallaggio può arrivare a sclerotizzare la mente verso nuovi orizzonti e, ipso facto, impedire di vedere il buono in nuove teorie. In tutto questo ognuno potrebbe aver ragione, perlomeno in parte; ovviamente anche l’eretico Giampaolo Giuliani, cui va tutto il sostegno delle persone libere. A perderci più di tutti potrebbe essere Enzo Boschi.
Massimo Bencivenga |
