La massoneria e la malavita nel business eolico della Sardegna?
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La massoneria e la malavita nel business eolico della Sardegna?

Le indagini sul business eolico della Sardegna sembrano portare alla luce i soliti gelatinosi comitati d'affari

La massoneria e la malavita nel business eolico della Sardegna?

Febbraio 2009 può essere considerato il mese dell’onnipotenza di Silvio Berlusconi.
Nel Febbraio del 2009, con la vittoria di Ugo Cappellacci, figlio di un commercialista sardo di Berlusconi e nipote di uno degli autori dello Statuto che regola la Regione Sardegna, il messaggio di Berlusconi all’Italia poteva essere tradotto con qualcosa del tipo: “Vinco anche se candido il mio portiere”.
E per la verità ci provò anche con un vero portiere candidando Giovanni Galli come Sindaco del comune di Firenze.
Ugo Cappellacci fu subito ribattezzato durante la campagna elettorale Cappellacci-dì-qualcosa-anche-tu , già perché lo stesso faceva da tappezzeria o da guardia del corpo ai soliloqui di Silvio Berlusconi.

Già allora l’obiettivo ultimo era la cementificazione della Sardegna, una terra che offre squarci incantevoli.
Le ultime notizie, dal G8 in poi, dall’ex Arsenale dato quasi in comodato d’uso gratuito ad una società di Emma Marcegaglia in poi è evidente che il nuovo terreno di conquista è la Sardegna.
Tolto Renato Soru, a volte un vero rompiscatole anche per il Pd, con Cappellacci ad avvallare ogni capriccio, si stanno scatenando gli speculatori.
Ed ecco spuntare i soliti poteri forti.
Nel mirino della magistratura per gli affari sardi sull’eolico, che rappresenta il cavallo di troia per altre speculazioni edilizie, sono finiti esponenti della politica, come uno dei coordinatori del Pdl Denis Verdini; politici locali, come il Governatore Ugo Cappellacci e l’assessore Pinello Cossu, e il solito mastice, la solita colla o gelatina tra politica finanza e malavita rappresentata nell’affare eolico dal ben noto faccendiere Flavio Carboni.
Personaggio singolare questo Flavio Carboni, uno spiritello che salta fuori ogni volta che si sente un vago odore di Massoneria.
Già la Sardegna è una terra particolare per la Massoneria, un tempo si soleva dire che ogni sardo importante non poteva non essere che un affiliato alla Massoneria, adesso vien fuori un delicato intreccio che vede uno come Denis Verdini (Cossiga qualche anno fa lo indicò come uomo della Massoneria nel Governo, ma lui smentì), indagato insieme a Flavio Carboni ( e sappiamo il peso della massoneria nel caso Calvi e nella Banda della Magliana) e ad una famiglia di camorristi con un occhio al Business eolico.
Il tutto sotto la presidenza di un premier, Silvio Berlusconi, tessera P2 numero 1816.
Il tutto mentre le associazioni ecologiste quali il Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra, ricordando che tutti i progetti di centrali eoliche off shore recentemente presentati (ben sei, dal Sinis al Golfo di Oristano, dal Golfo degli Angeli al Golfo di Palmas) appaiono fuori da qualsiasi ipotesi della pianificazione regionale in materia, siti dettati da esigenze speculative (es. certificati verdi) che da effettive necessità, ribadiscono la loro netta opposizione all’eolico selvaggio.

Una volta operato uno scempio in alcuni luoghi sarà più facile costruire e speculare in zone ugualmente sensibili.
La logica e lo scopo è innalzare, qui e adesso, i piloni dell’eolico per costruire, là e domani, una villa o un complesso turistico in qualche incantevole baia ed insenatura che la Sardegna sa offrire.

 

 

 

 
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