La morte di Osama? Nuovo materiale per i romanzieri
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La morte di Osama? Nuovo materiale per i romanzieri

I tanti coni d'ombra della morte di Osama saranno sfruttati al meglio dai romanzieri di tutto il mondo

La morte di Osama? Nuovo materiale per i romanzieri

La scomparsa (?) di Osama bin Laden dello scorso 2 Maggio ha fornito nuovi spunti romanzeschi per gli scrittori, o aspiranti tali, di spy story, di geopolitica, di techno-thriller o di avventura di tutto il mondo.
Il fatto rilevante è che gli spunti ci saranno sia per chi accetterà la versione data al mondo (uccisione, funerale islamico su una portaerei e corpo buttato ai pesci) quanto per chi invece amerà fantasticare su uno sviluppo alternativo delle cose.
Chi ama i romanzi con le suddette tematiche si sarà certamente imbattuto in racconti e storie che vedevano il Satana di qualche anno fa, ossia Adolf Hitler, riparare in Sudamerica, in Antartide, in Asia, persino negli States.
E lo vedevano ora vivere in pace gli ultimi giorni ora proseguire, con altri mezzi, i suoi obiettivi non abiurando mai la fede verso la religione nazista.

Già perché, a ben vedere, il nazismo si configurava più come una religione, con riti, miti e divinità proprie, che come una ideologia politica.

Una prova del misticismo del nazismo è la passione, quasi feticistica, dei gerarchi per elementi come: il Santo Graal, l’Arca dell’Alleanza, la Spada di Longino, l’arianesimo, i miti del nord, il concetto di Re del Mondo, l’esistenza di Agarthi, la teoria delle Terra Cava.
Una prova ne sono le numerose spedizioni archeologiche, di Sven Hedin ed altri, in Tibet e Linguadoca per dirne due, alla ricerca di prove tese ad avvalorare l’architettura del credo nazista che pertanto si configurava più come una religione che come un modo di governare.

Chi non si rende conto di ciò non capisce intimamente il nazismo né la sua formidabile presa su una Germania uscita prostata dalla Prima Guerra Mondiale.

Hitler è la superstar di questa letteratura che usa le pieghe della storia, la misteriosa fine di Hitler e del suo tesoro, per far viaggiare la fantasia.

Questi romanzi non sono da confondersi con quelli ucronici che (ancora!) vedono spesso come protagonista un nazismo imperante ed imperiale non sconfitto nella Seconda Guerra Mondiale. Mario Farneti  ha scritto una trilogia, Occidente, che vede il fascismo non entrare in guerra e diventare una superpotenza.

Al filone dei gerarchi che, dopo essere scampati al fuoco e a Norimberga, si riciclano come uomini d’affari ha attinto Marco Buticchi per la trama del suo bel libro Il vento dei demoni , all’interno del quale ci sono non pochi riferimenti alla religione nazista ed alla sua cattedrale: il castello di Wewelburg.

E per Osama? Immaginate un commando che punta la pistola in faccia ad un barbone pakistano e dice. “Niente di personale, amico. Il consenso del Presidente è in calo e ci serve una vittoria. E tu somigli a Lui”.
Bang.

Massimo Bencivenga    

 
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