In questi giorni non si parla che della nube radioattiva di Fukushima, del suo possibile arrivo in Europa ed in Italia e dei danni che potrebbe arrecare. A giugno si vota per il Nucleare in Italia, nell’87 si votò sull’onda di Chernobyl mentre adesso a stretto giro dalla tragedia giapponese. Il governo italiano per adesso, indipendentemente dal risultato della consultazione, ha deciso di prendersi un anno “per riflettere” sulla questione. I giapponesi non credono molto alle rassicurazioni dei politici, e credono la loro situazione più drammatica di come la dipingono politici ed organi di stampa. E in Italia? Il ministro della salute Ferruccio Fazio esclude ogni rischio per l’Italia. Io sono con lui.
La distanza e le correnti giocano a nostro favore, è un discorso profondamente egoistico ma è così. E meno male. Questo per quanto riguarda la nube, per i prodotti che importiamo o arrivano dal Giappone la faccenda è, ovviamente, ben diversa ed andrebbe analizzata caso per caso. Su Facebook, sul popolare social blu, ci sono diversi gruppi, pro o contro il nucleare che si stanno facendo guerra a colpa di I like e mi piace. Questo non significa nulla, i politici nella ultima tornata elettorale hanno capito bene che un Mi piace non significa voto. Così come iscriversi al gruppo no al nucleare non significa effettivamente andare a votare e votare no; monitorando due gruppi Facebook presi a riferimento, uno favorevole e l’altro no al nucleare, ho notato un aumento, dopo i fatti del Giappone, delle persone favorevoli al nucleare. La questione è complessa, perché avremo sempre più bisogno di energia e di essere energeticamente indipendenti dalle voglie e dai colpi di testa di Russia e Libia. Se è vero che abbiamo bisogno di energia non possiamo sacrificare impunemente e senza rifletetre bene l'ambiente e la salute. La pausa di riflessione è giusta.
Massimo Bencivenga |