Si sono sicuramente sfiorati nella torrida stagione italiana di Tangentopoli. Il Magister inquisitore e l’amico del principale imputato di quegli anni. Si sono sfiorati, Berlusconi e Borrelli, si sono annusati.
E si sono respinti. Non poteva essere altrimenti. Troppo diversi, troppo distanti, troppo tutto… Si racconta che lo staff del premier, in visita al paesino di San Giuliano di Puglia, per l’inaugurazione della nuova scuola abbia preteso che fossero ammessi, a stringere la mano all’unto del Signore, Lui si autodefinisce in questi termini, solo operai più bassi del premier. Immagino non sia stato facile trovare gente abituata a lavori duri con un fisico più minuto del Silvio nazionale. Magari si è trovato più a suo agio con i bambini. Siccome si poteva presagire un non accogliente e numeroso comitato di benvenuto gli spin doctor del cavaliere hanno invitato tutti gli amministratori e i cronisti della zona.
Dal paesino della Puglia alla grande Milano, e più precisamente al MiTo e al festival di musica. In coda tante persone e, tra questi anche Francesco Saverio Borrelli, l’uomo che fece recapitare il primo avviso di garanzia, il primo di tanti, a Craxi. Ad un certo punto stop per tutti, posti esauriti e tutti a casa. A casa come tanti, e come dovrebbe essere in paese civile, anche il Torquemada degli anni novanta.
In modo silenzioso senza far pesare la personalità e i titoli.
Borrelli è presidente del Conservatorio di Milano.
Ecco perché non potevano amalgamarsi Borrelli e l’uomo di Arcore.
Troppo diversa la statura, morale e non, dei due.
Si racconta che, negli anni sessanta, un politico facesse la spola, in treno, tra il parlamento e casa sua. Aveva diritto al viaggio gratis, e tale privilegio era rappresentato da una tesserina; ebbene tale signore esibiva sia la tessera che il biglietto pagato.
Erano altri tempi, con altri valori e altri uomini…
L’inverno scorso Pierferdinando Casini, leader dell’Udc e genero di uno degli uomini più ricchi d’Italia (Caltagirone), fu multato perché in vacanza usava lo skilift della figlia a prezzo ridotto.
Sono queste le bassezze, e non quelle fisiche, che allontanano gli italiani dalla politica.
Massimo Bencivenga
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