Marrazzo, i trans e la famiglia
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Marrazzo, i trans e la famiglia

Marrazzo non si dimesso perchè è andato con i trans ma per

Marrazzo, i trans e la famiglia

Il programma di attualità post prandiale di Rai2, condotto da Monica Setta, propone ogni giorno un lapidario sondaggio, al quale si può votare sì o no con un sms. Non so se abbia già posto questa domanda, ma sarebbe interessante provare a raccogliere le risposte per: "Marrazzo: ha sbagliato perché è andato a trans?". Io non ho dubbi che la risposta di maggioranza sarebbe stata: sì.
Ed è questa la lezione che l'Italia sta dando a Marrazzo: tu hai sbagliato, ti sei dovuto dimettere da Governatore del Lazio per forza, perché sei andato a trans, e a trans non ci si va, eh no.
Marrazzo è stato vittima di un ricatto legato ai suoi gusti personali e privati, ma è passato dalla parte del torto quando, invece di denunciare i ricattatori, ha cercato di coprire le loro malefatte cominciando a pagarli, nella speranza di trarne un vantaggio per sé: ovvero li pago e cerco di farli stare zitti così non scoppia lo scandalo che io, marito e padre di famiglia, oltreché Governatore del Lazio, vado regolarmente a trans.

I ricattatori perdipiù erano pubblici ufficiali, quindi il Governatore prima di tutto non li ha denunciati e quindi non ha assolto il proprio dovere di cittadino, in secondo luogo avendoli pagati si è reso responsabile di concussione (corruzione di pubblici ufficiali).
Ed è per questo che si è dovuto dimettere: perché invece di denunciare i colpevoli ha pensato soltanto al proprio tornaconto, assecondando e agevolando l'azione criminosa di quei 4 carabinieri.
Se ciò costituisce reato ed è civicamente deplorevole da parte di un privato cittadino, figuriamoci da parte di un personaggio pubblico che rappresenta le istituzioni, ed anche ad un livello non proprio basso (governa una delle Regioni più popolose d'Italia, la Regione che contiene la Capitale, rappresenta una delle figure di punta della amministrazione di centrosinistra in Italia,...). 

 

 


Ma se chiedete all'uomo della strada cosa ne pensa, vi dirà che il problema di Marrazzo è andare coi trans.
E non già che il problema è che ci andava con l'auto blu, a trans: sarebbe già un passo avanti, sarebbe una critica legittima, ma questo generalmente viene trascurato.
No, il problema è che se anche uno lavora bene come Governatore, poi non ha diritto di fare quel che gli pare della propria vita privata (della quale comunque risponde di fronte a moglie e figli, puntualmente e inspiegabilmente trascurati dalla bagarre moralista degli ultimi tempi), perché la sua vita privata è affare nostro, e noi siamo lì pronti a giudicarlo, a deridere i suoi gusti "sbagliati", perché gli uomini perbene vanno al limite con le prostitute, mica coi trans.
Come se non ci fossero migliaia di italiani qualunque, impiegati, operai, studenti, padri di famiglia, che vanno regolarmente coi trans.
Ma loro non contano, perché non sono nessuno: Marrazzo invece è un personaggio pubblico e tutti ci possiamo permettere di mettere il naso nella sua vita e decidere per lui.
Infine sarebbe interessante proporre un altro sondaggio, questa volta però a risposta aperta, e chiedere: "Ma a lei, personalmente, cosa la disturba del fatto che una persona decida di andare coi trans? Che danno immediato ne riceve, lei? Per quale motivo ritiene lei di dover castigare il comportamento di uno che non le ha procurato alcuna offesa personale?". Se ne potrebbero sentire delle belle, oltre ai vari: "ehm... uhm... beh... ecco...".

Francesca Sensi

 
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