 Brutte gatte da pelare per il Papa della Riscossa. In questo mese, si son materializzati, dinanzi a Papa Francesco, due dei peccati mortali che si attribuiscono alla Chiesa per screditarla: problemi sessuali e finanziari.
Perlomeno, a quanto si sa, non si tratterebbe di pedofilia bensì di omosessualità e di comportamenti scandalosi che sarebbero attribuiti a monsignor Battista Ricca, l’uomo nominato dal Papa stesso come pralato allo Ior, già di per sé sentina di scandali e intrighi che altro che spy romance. Ricordate che Gotti Tedeschi arrivò a temere per la sua stessa vita?
Bene, con la figura di Ricca, due dei maggiori problemi della Chiesa si congiungono e danno qualche grattacapo a Bergoglio. Per alcuni trattasi di una manovra deliberata per sminuire l’ascendente del Papa e per riportarlo a più miti consigli. Insomma, l’affaire Ricca sembra indebolire più di tutti proprio Bergoglio. Si colpisce un uomo (Ricca) per indebolirne un altro (Papa Francesco); il Vaticano smentisce tutto, le accuse a Ricca e l’esistenza di una fronda, una lobby gay passata al contrattacco contro il nuovo Pontefice.
Staremo a vedere, ma così, per ingannare il tempo, andiamo un po’ a vedere la linea di comando dello Ior.
Commissione Cardinalizia di Vigilanza: questo organismo riferisce direttamente al Papa, che nomina i cinque cardinali che compongono la stessa. Al momento i cardinali sono: Tarcisio Bertone (Presidente), Jean Louis Tauran (l’uomo che annunciò l’elezione di Papa Francesco), Odilio Scherer, Placidus Toppo e Domenico Calcagno.
Consiglio di Sovrintendenza: assimilabile ad un consiglio di amministrazione. Le nomine sono di competenza della Commissione Cardinalizia di Vigilanza.
I componenti sono: Ernst von Freyberg (Presidente), Carl Anderson, Antonio Maria Marocco, Ronaldo Hermann Schmitz e Manuel Soto Serrano.
Direzione Generale: il direttore, sia pure ad interim, è attualmente Ernst von Freyberg, il vice è Rolando Marranci.
Prelato dell’Istituto: questa carica è rimasta vacante per due anni, e tocca, per statuto, a una persona di fiducia del Papa che ha il compito di partecipare tanto alle riunioni della Commissione Cardinalizia quanto al Consiglio di Sovrintendenza. Un plenipotenziario del Papa, insomma, uno che ha accesso a tutte le carte. Attualmente la carica è stata data a monsignor Ricca, oggetto del presunto sexgate.
Capite bene che, qualora le accuse fossero false, emergerebbe chiaro il disegno di screditare attraverso Ricca la bontà della scelta di Papa Bergoglio. Se fossero vere la cosa potrebbe essere ancora più deflagrante, perché la Chiesa sa tutto dei suoi uomini. Tutto.
Massimo Bencivenga |
