Protezione Civile S.p.A. Guido Bertolaso e la Dottrina dello Shock italiana
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Protezione Civile S.p.A. Guido Bertolaso e la Dottrina dello Shock italiana

Come e perchè è stato creato, decreto dopo decreto, un mostro: la Protezione Civile

Protezione Civile S.p.A. Guido Bertolaso e la Dottrina dello Shock italiana

C’è un concetto che ai politici nostrani proprio non va giù. Il concetto è quello che gli americani chiamano Checks and Balances, ossia il sistema di pesi e contrappesi fondamentale per la democrazia. Berlusconi, ad esempio, reputa superfluo il contrappeso della magistratura, la sua logica politica coincide con quella aziendale dei tycoons e dei raiders della finanza, la logica del “il vincitore prende tutto”, ed anche qui andrebbe aperto una necessaria considerazione in quanto nei paesi anglosassoni l’antitrust funziona davvero, basta chiederlo a Microsoft e AT&T Bell.

Una logica che, seppur ammissibile nel privato, non lo è quando si deve fare il “Bene Comune”.
La Protezione Civile di Bertolaso negli ultimi giorni è nella bufera proprio perché, colpo dopo colpo, decreto dopo decreto, sono stati via via eliminati i contrappesi democratici arrivando ad una gestione clientelare, quando non feudale, della Protezione Civile. 

 

 


Come è stato possibile una cosa del genere? In piccolo, ma non tanto, è stato applicato per la Protezione Civile quella che gli americani chiamano “Dottrina della Shock”.
In cosa consiste la Dottrina dello Shock? Consiste nello sfruttare, o nel creare, una situazione di emergenza per fini politici, per far passare una serie di leggi che altrimenti si farebbe fatica a far digerire.
La Dottrina dello Shock, sotto varie forme, ha messo in ginocchio, soprattutto con privatizzazioni selvagge, che altro non erano se non un grosso trasferimento di denaro dal pubblico a pochi privati, il Cile e l’Indonesia, la Bolivia e la Polonia, la Russia post-comunismo e il Sudafrica post-apartheid.

Un ultimo esempio della Dottrina dello Shock in azione è quello applicato dopo l'11 settembre con la privacy, fisica e finanziaria, degli statunitensi violata (sarebbe successo in condizioni normali?).
In Iraq la stessa Dottrina dello Shock ha permesso a poche imprese private di arricchirsi con i soldi dei contribuenti, assolvendo compiti che avrebbero dovuto essere demandati allo stato. Sto parlando delle commesse “cost plus” assegnate alle varie Halliburton, Lockheed, Bechtel, Fluor, Parsons e Blackwater .
Società che hanno fatto man bassa dei soldi inviati in Iraq per la ricostruzione. Società nelle quali i falchi dell’Amministrazione Bush come Donald Rumsfeld, Paul Wolfowitz e Dick Cheney (ex-vicepresidente Usa) avevano molti interessi.
Di qualcuna di queste (Lockheed) Dick Cheney è stato anche Chairman, ossia presidente.

Ma cosa c’entrano Bertolaso e la Protezione Civile con Halliburton e Lockheed? Poco, ma per la Protezione Civile ci sono state procedure simili che l’hanno investita di sempre maggiori poteri. Dalla  nomina di Bertolaso a capo della Protezione Civile, fino al gennaio del 2010, la Presidenza del Consiglio ha emesso 620 “ordinanze emergenziali”, di cui solo una parte riferita a calamità naturali, con una spesa complessiva intorno ai 10 miliardi di euro.
Il Governo Berlusconi ha addirittura equiparato i Grandi Eventi ai disastri ed alle emergenze; per intenderci, i rifiuti di Napoli ed il terremoto ai Mondiali di Nuoto 2009 sono stati considerati, dal punto di vista politico e gestionale, nella stessa maniera. In tal modo è stato possibile usare procedure d’urgenza, saltare tanti ostacoli burocratici e affidare dei lavori senza passare per le “normali” procedure.

Decreto dopo decreto è stato creato un mostro: la Protezione Civile di Bertolaso. Il passo conclusivo sarebbe stato la trasformazione in una S.p.A, con la solita formula, tutta italiana, di privatizzare i profitti e socializzare (sui contribuenti) le perdite. La meravigliosa idea è stato per adesso accantonata. Intorno a Bertolaso e al suo mentore politico, Gianni Letta, è stato scoperto un comitato d’affari comprendente gran commis di Stato, politici, imprese, uomini in odor di massoneria e Mafia. Con il solito contorno di donne di malaffare.

Checks and Balances dicevamo. Il Bertolaso amministratore della Protezione Civile faceva riferimento, come controllo politico, al Guido Bertolaso sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Una cosa mai vista nelle Democrazie con la D maiuscole. Nel decreto, stralciato, c’era una cosa che a sentire Franceschini superava “anche il Lodo Alfano”. La postilla recitava che i commissari della Protezione Civile non avrebbero potuto essere processati prima del novembre 2011. 

Ancora una volta questa voglia, tutta italiana se escludiamo le dittatura del Terzo Mondo, di porre delle persone oltre la Giustizia.


 


Checks and Balances. Nel 2005 con sommo stupore ci accorgemmo di una anomalia nel sistema. L’anomalia era rappresentata dalla posizione privilegiata del Governatore di Bankitalia, una poltrona senza scadenza naturale. Nel dicembre 2005 questa anomalia, una delle poche dei nostri padri fondatori, che se vogliamo c’entra e non c’entra con il potere politico, fu risolta con una legge ad hoc che portava a sei anni la Governatura, rinnovabili una sola volta. Abbiamo risolto un’anomalia (che dava fastidio solo ad alcuni) e ne abbiamo introdotta un’altra (per gli interessi di pochi).

Adesso, Bertolaso Guido è il mostro dipinto? No, è indubbiamente una persona capace che tanto ha dato a questa istituzione, ma il potere purtroppo logora. In altre democrazie è difficile che un amministratore, per quanto capace, rimanga in sella per un decennio e oltre. In tal senso un altro feudo statale è quello del professore Enzo Boschi,  Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”, che dal ’99 considera l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia una sua personale prelatura. Ma il vero caso nazionale è la Tirrenia, in via di privatizzazione, con il suo amministratore delegato storico, Franco Pecorini, sulla tolda di comando dal 1984. Quasi 26 anni!
La resilienza politica di Franco Pecorini è materia da leggenda: ha resistito al cambio di 17 governi, alla caduta del muro di Berlino e alla bufera di Mani Pulite. Per lui lo spoil system, semplicemente, non esiste, è qualcosa che riguarda gli altri. E la compagnia non brilla certo per servizi e puntualità. Sono queste anomalie, questi feudi personali, che un sistema democratico dovrebbe evitare e contrastare.

Detto questo, e fermo restando che Guido Bertolaso non c’entra niente con gli individui che “ridevano nel letto”, ritengo Guido Bertolaso migliore di tanti altri. Meglio lui che si è sporcato le mani, con la sua attività di ricerca nel campo delle malattie tropicali in Africa, dove ha creato e diretto ospedali in zone di guerra, che un galoppino portaborse qualsiasi che non ha mai spalato un fosso in vita sua.
Solo che andrebbero evitato simili storture in un paese che si dice libero e democratico.

                                                                    Massimo Bencivenga

 
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