 Il film The Millionaire, pluripremiato agli Oscar sembra proprio una di quei casi laddove fiction e realtà sembrano inestricabilmente mescolarsi. Se la vicenda narrata nel film può apparire grottesca, un paria indiano che vince un quiz a premi e per tal ragione viene arrestato e interrogato con l’accusa di aver imbrogliato, la storia reale è una storia di assoluta disperazione. E se la storia del film è tratta dal romanzo di Vikas Swarup quella che sta coinvolgendo una delle protagoniste del film, la piccola Rubina Alì, sembra arrivare direttamente da un romanzo o una storia di Aravind Adiga, il vincitore del Booker Prize con il suo “La Tigre Bianca”, e cantore della violenza, della miseria e della disperazione degli ultimi.
Gira con una certa insistenza voce che il padre di una delle attrici del film, la già citata Rubina Alì, voglia vendere la bambina ad alcuni arabi per circa 200mila euro. Tale azione è dettata dalla disperazione e dalla voglia di uscire, attraverso la sua gallina d’oro, dal fango e dal fetore dello slum dove vive con la sua famiglia. La giustificazione è quella dei miserabili e dei perdenti: ho il dovere di assicurare il bene alla mia famiglia e pensare al futuro degli altri componenti. Sono un po’, a voler essere teneri con l’uomo, i doveri di ogni capofamiglia. E magari, a voler essere cattivi, non c’entra il fatto che la piccola Rubina abiti con lui ma con la sua seconda moglie; la madre naturale, appena saputa la vicenda, si è recata nel quartiere del marito e si è accapigliata, letteralmente, con la seconda moglie del marito. La vicenda, arrivata alla ribalta, deve aver provocato un tale sdegno che, infine, il padre è stato costretto a ritrattare. Sul prezzo per la vendita della figlia? No, sull’intera vicenda.
E’ andato in televisione a ribadire il suo amore per la figlia “è la mia ragione di vita” e si difeso asserendo di non aver ben compreso le intenzioni della coppia araba e che comunque, in ogni caso, mai aveva preso in considerazione l’idea di vendere la figlia. Ora il problema, o la salvezza, è stata la notorietà della bambina ma un dubbio è legittimo. Quante di queste situazioni accadono quotidianamente e in modo occulto? Quante Rubine passano di mano per un manciata di rupie? E’ proprio vero che se le famiglie felici si somigliano quelle infelici lo sono ognuno a modo loro; e ognuna cerca un modo nuovo per uscire dalla disperazione.
Massimo Bencivenga |
