Esiste, nella turbolenta zona del casertano, un’amena località, Ruviano, famosa per i suoi “cornuti”. Avete capito proprio bene, in questa piccolo paese l’11 novembre, ricorrenza di San Martino, si tiene una caratteristica e folkloristica processione nella quale una certa quantità della popolazione maschile autoctona sfila con copricapi che somigliano a elmi vichinghi tra due ali festanti di persone, in maggioranza donne. Capofila dei cornuti è, manco a dirlo, il primo cittadino di turno, ad oggi Roberto Cusano. La simpatica, e non può essere altrimenti, iniziativa ha una storia ormai quasi trentennale e rappresenta un appeal notevole per il paesino. Detto questo chi vuole si segni la data e magari fra qualche anno se ne ha voglia può recarsi sul posto, per assistere o sfilare, secondo i gusti e le esigenze.
L’iscrizione e la sfilata è infatti di tipo open, non bisogna essere per forza di Ruviano per essere cornuti. Orbene detto questo si potrebbe discutere a lungo sul perché un santo così buono, per me San Martino è quello del mantello, sia diventato il patrono dei cornuti. E altrettanto si potrebbe fare sul significato delle corna. Le migliori risposte sembrano venire dalla mitologia antica, dal mito del minotauro o da alcune rappresentazioni di Giove, qualcuno tira in ballo anche il maligno o Mosè. Insomma una gran confusione. Ed altrettanto misterioso il motivo per il quale le corna, che in epoca classica indicavano prestigio e potere, anche sessuale, siano assurte a ornamento di pubblico ludibrio da parte della popolazione maschile che, a torto a ragione, pensa di non averle e indica chi le ha. Con simpatia agli amici di Ruviano. Le corna siano con voi.
Massimo Bencivenga
|