 Un individuo che si trova nel tunnel del gioco, prova una grande sensazione di appagamento e di soddisfazione; una condizione che si avvicina molto alla droga. Questa dipendenza condiziona la mente del'individuo che antepone la sua attività praticamente a tutto. Così che il gioco viene prima degli amici, del lavoro e della famiglia. Una caduta rapida e rovinosa che porta l'individuo a perdere praticamente tutti i contatti umani, facendo precipitare anche lo stesso nucleo familiare in una spirale senza fine.
Ma la distruzione della propria famiglia non basta ad arrestare l'evolversi della malattia. Una persona ammalata di gioco d'azzardo è infatti capace di contrarre debiti, anche con strozzini. Nel pieno dello sviluppo della patologia, la persona consapevole della propria condizione, è totalmente incapace di uscirne ed ogni tentativo di diminuire o eliminare il gioco d'azzardo, naufraga con le crisi di astinenza che proprio come nel caso dell'utilizzo di sostanze stupefacenti, causano nervosismo, emicrania, stress ma anche vere e proprie ricadute fisiche con sensazione di strangolamento e continua sudorazione.
Per uscire dal tunnel del gioco patologico è necessario rivolgersi agli specialisti che indicheranno percorsi di cura specifici che, insieme ad una necessaria ferrea volontà dell'assistito, potranno portare ad una totale guarigione. Ma per aiutare la persona a non rimanere vittima delle frequenti ricadute, è essenziale dedicarsi ad attività che possano occupare il tempo libero distraendo l'individuo dal gioco.
Hobbies quali giochi di squadra, scampagnate oltre ad essere salutari per il corpo, sono in grado di distogliere completamente l'assistito dal gioco. Dedicarsi ad attività a stretto contatto con la natura o di sport specifici potrà apportare benefici inimmaginabili alla persona che, godendo dei risultati di tali hobbies, già dai primi giorni, probabilmente non proverà quell'attrazione fatale verso le slot o le scommesse sportive. Una prigione che si disintegra ed un individuo che riprende le redini della propria esistenza. Così l'assistito, magari con l'aiuto di familiare stretto o una persona cara, potrà dire addio ad un vero e proprio incubo.
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