La normativa prevede quote ben precise, che si attestano allo 0,3% per i pagamenti effettuati con carta di credito ed allo 0,2% per i pagamenti effettuati con carta di debito (bancomat e prepagate) rispetto all'importo dell'operazione
. Tuttavia, il provvedimento è applicabile solo a Mastercard, Visa e PagoBancomat, mentre non riguarderà altri importanti circuiti, ed in particolare American Express e Diners, che potranno dunque continuare ad applicare tariffe superiori.
La norma è stata concepita dall'Unione Europea con lo scopo di incentivare l'utilizzo della moneta elettronica, rendendo le transazioni più trasparenti ed incrementando la quota di pagamenti tracciabili (anche a beneficio della lotta all'evasione ed al riciclaggio). Nel nostro Paese ciò riveste una particolare importanza, considerato l'uso ancora massiccio che si fa del contante rispetto alla media europea. Una notizia a prima vista positiva per i cittadini, ma ch
e non ha per nulla convinto molte associazioni dei consumatori; Federconsumatori ed Adusbef, in particolare, non nascondono le proprie perplessità, e si dicono convinti che la nuova norma finirà per essere a tutto vantaggio degli esercenti, mentre l'utente finale non ne trarrà alcun beneficio, o si vedrà paradossalmente addebitate tariffe ancora più alte.
Il rischio è che per rifarsi dei mancati introiti derivanti dalle commissioni sui pagamenti (fino ad oggi comprese solitamente fra lo 0,5% ed il 2,5%), le banche possano aumentare il costo delle carte stesse o del canone annuo, come d'altronde già accaduto in alcuni paesi che hanno recentemente approvato norme simili (soprattutto Stati Uniti, Australia e Spagna).
C'è poi un problema relativo alla libera concorrenza: come detto, infatti, la norma escluderà alcuni importanti circuiti, ed i consumatori che li utilizzano potrebbero quindi vedersi applicato dagli esercenti un sovrapprezzo per compensare i costi dovuti alle commissioni, o peggio potrebbe venire loro negata la possibilità di pagare con quelle determinate carte.
Federconsumatori ha anche fatto alcune stime: la norma appena entrata in vigore porterà in Italia risparmi complessivi per un totale di circa 7 miliardi di euro, ma di questi oltre il 90% a vantaggio dei commercianti e solo il restante 10% a beneficio dei cittadini. Nel corso del 2013, in Europa, sono stati effettuati 100 miliardi di transazioni interbancarie; di questi, il 43% mediante i 750 milioni di carte di credito che circolano nel 'vecchio continente' (1,5 per ogni cittadino), il 24% tramite carte di debito, il 27% attraverso bonifici bancari, il 4% con assegni e solo il 2% attraverso moneta digitale.
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